“È una separazione consensuale”. È così che il senatore di Scelta civica Benedetto Della Vedova descrive la rottura con l’Unione di centro di Pierferdinando Casini. Dopo una lunga riunione notturna dei parlamentari del partito fondato dall’ex premier Mario Monti, questa è stata la decisione a cui si è giunti per cercare di riparare in fretta allo strappo.
“Il nostro appoggio al governo non è in discussione – continua Della Vedova – ma il nostro atteggiamento vuole rimanere un atteggiamento critico, propositivo, proattivo, mentre riteniamo che quello incondizionato voluto dagli ‘scissionisti’ è per noi inaccettabile perché non abbiamo intenzione di snaturare Scelta Civica”.
Il problema è più serio al Senato, mentre alla Camera dei Deputati sono in maggioranza i parlamentari che hanno deciso di restare fedeli alla progetto di Mario Monti, che comunque ha deciso di mantenere irrevocabili le proprie dimissioni.
Cerca di svolgere un ruolo di mediazione, invece, il ministro della Difesa, Mario Mauro, oggetto di polemiche per via della lettera firmata con 11 senatori di Sc per dare il proprio appoggio alla legge di stabilità. “Ho sempre insistito per una collocazione nella famiglia popolare europea, non mi sembra opportuno che si vada in quella direzione separandosi, cacciando un partito che ne fanno naturalmente parte. D’altronde proprio lo stesso Monti era orientato verso il Ppe”.