Anche da Bruxelles, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, fa parlare di sé, con un comunicato duro su Sicilia e-Servizi. “Troviamo veramente inaudito, che ci sia una partecipata che non risponde agli atti di indirizzo della Regione – dice Crocetta nella nota – Di fronte ai problemi di gestione della spesa sollevati dalla commissione europea, – continua – che potrebbero portare a centinaia di milioni di danni nei confronti del bilancio della Regione, non solo non si rispetti la volontà del socio di maggioranza ma troviamo persino assurdo che i soggetti a suo nominati dalla precedente presidenza non abbiano ritenuto necessario rimettere il proprio mandato a l’ente che evidentemente non rappresentano più. La Regione ha il diritto e il dovere di difendere gli interessi pubblici rispetto al socio privato e fare chiarezza. Spero che il buonsenso prevalga in questa vicenda, ma – conclude Crocetta – in ogni caso andremo fino in fondo con tutti gli strumenti consentiti dalla legge”.
Puntuale la replica di Antonio Vitale, amministratore unico dell’azienda, colto impreparato dalla nota di Crocetta. “Sentirò il presidente – dice Vitale -. Anzitutto i soci non sono stati nominati dalla precedente amministrazione, i soci sono coloro che hanno partecipato alla fondazione dell’azienda. Da par mio, invece, ho fatto tutto quello che per legge dovevo fare, e forse anche di più, portando avanti la società sino alla delibera della liquidazione. Ho chiesto che si votasse – continua Vitale – per esprimere la volontà della maggioranza, poi il notaio ha deciso di non trascrivere la delibera perché l’ha ritenuta illegittima, ma sarà un giudice a dire se ho fatto bene o male”.