La Sicilia si conferma terra di integrazione, dove la diversità diventa un arricchimento per l’intera comunità. Questo dato non riguarda soltanto i paesi lungo la costa, abituati all’arrivo di razze e culture diverse, ma anche delle città dell’entroterra. Enna, seconda solo a Palermo, in questo senso si conferma all’avanguardia sul tema della lotta contro ogni forma di discriminazione e in particolare contro l’omofobia. Proprio ieri c’è stata la prima unione omosessuale con l’iscrizione nel registro delle unioni civili di due donne. Un rito privato, celebrato nel giorno del compleanno di una delle “spose”.
“Questa iniziativa arriva da una scelta precisa della mia amministrazione che sta dedicando un’attenzione particolare ai temi del sociale – spiega il sindaco Paolo Garofalo – con campagne di sensibilizzazione anche su altri temi come quella contro il femminicidio”.
La scelta di adottare il registro delle unioni civili è stata approvata in Consiglio comunale all’unanimità “cosa che mi rende estremamente soddisfatto – continua il sindaco – abbiamo ricevuto già quattro o cinque richieste”. Il prossimo passo è un osservatorio sulle discriminazioni “di ogni tipo. Sia nei confronti degli omosessuali, che dei disabili o dei tossicodipendenti”. Sarà realizzato in sinergia con le associazioni del territorio.
Un segnale politico in direzione della tutela dei diritti non solo delle coppie gay ma in generale “di chi convive per decenni prendendosi cura di un’altra persona, come ad esempio due fratelli o le coppie di fatto – sottolinea Garofalo – anche se ancora oggi manca una legge che consenta la reversibilità della pensione al convivente”.
Moltissime persone hanno scritto al primo cittadino, anche su Facebook, per esprimere il proprio apprezzamento all’iniziativa: “Dopo un commento negativo, ne arrivano altri cento positivi”. Inoltre Garofalo ha ricevuto numerose telefonate da parte degli amministratori pubblici intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento, dalla provincia ennese ma anche dal sindaco di Siracusa.
Enna è sempre stata una città accogliente. “Pensi che – continua Garofalo – già 500 anni fa gli stranieri che risiedevano nella città per almeno cinque anni avevano diritto anche a diventare amministratori”. Ultimamente la città ha preso parte anche al premio contro la discriminazione “Immagini amiche”, arrivando in finale insieme a Parma e Milano, “all’avanguardia in tema del rispetto dei diritti”.
Il sindaco non si era reso conto dell’effettiva portata della piccola rivoluzione in atto nella sua città: “Non credevo di avere fatto nulla di straordinario, sapevo solo che Palermo aveva già adottato questo provvedimento – conclude Garofalo – i riscontri che ho avuto indicano però che c’è un crescente bisogno di iniziative come questa”.
Guarda la gallery delle coppie gay famose
(foto d’archivio)