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La corsa a quattro per le Primarie del Pd | Ecco cosa vogliono (e scrivono) i candidati

Gianni Cuperlo, Matteo Renzi, Gianni Pittella e Pippo Civati. Sono loro i quattro Democratici in corsa per la segreteria nazionale del Partito democratico. Presentate le cosiddette “mozioni”, ovvero le linee politico-programmatiche di ciascun candidato, con cui ognuno di loro prova a raccontare agli elettori come vuole guidare il partito ed eventualmente l’Italia intera, i quattro si presenteranno il 24 novembre prossimo alla Convenzione Nazionale. Le mozioni saranno discusse e votate e soltanto i tre di loro “che abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il cinque per cento dei voti validamente espressi e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il quindici per cento dei voti validamente espressi e la medesima percentuale in almeno cinque regioni o province autonome” potranno presentarsi alle primarie dell’8 dicembre.

Gianni Cuperlo. Triestino del 1961 incarna l’anima labour del Partito. “La politica e gli studi hanno riempito la mia vita, di pari passo, perché ho sempre pensato che solo facendo incontrare visione, cultura e competenze, noi possiamo cambiare il mondo. Solo da questo incontro possiamo scegliere e non lasciarci scegliere. Oggi, dopo aver partecipato con entusiasmo alla nascita del Partito Democratico nel 2007 e non aver mai abbandonato, anche nelle fasi più delicate della nostra giovane storia, l’orgoglio di sentirmi parte di questo progetto, ho deciso di candidarmi alla Segreteria”. Very british, come il suo sostenitore Pierluigi Bersani anche nella presentazione della sua famiglia e del cane di famiglia. “Al mio fianco, a dare ancora più forza alla mia scelta con il loro affetto, mia moglie Ines, nostra figlia Sara e il nostro cane Floyd. Perché la politica è anche questo, ridare a chiunque, indipendentemente dalle sue condizioni di nascita come è stato per me, la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita”.

Il suo profilo su Twitter è un’agenda politica in pillole.

La sua mozione, “Per la rivoluzione della dignità”, si apre così: “Il Partito democratico può guidare la riscossa civile, economica e morale del Paese. Riusciremo a farlo se avremo coraggio e passione per cambiare tutto ciò che oggi è da cambiare: nella politica, nello Stato, nelle responsabilità dei singoli, nelle logiche del mercato, in élite arroccate a difesa di poteri immobili e conservatori, se non opachi. A noi tocca portare al centro il valore della persona, dell’uguaglianza, del senso di comunità. Il PD deve mettersi a servizio di una rivoluzione della dignità” (clicca qui per leggere tutto il testo).

Matteo Renzi. Matteo Renzi nasce a Firenze nel gennaio 1975 e cresce a Rignano sull’Arno. Diventa sindaco di Firenze nel 2009 per il Partito democratico con lo slogan “O cambio Firenze o cambio mestiere e torno a lavorare”. Il 13 settembre 2012 Matteo Renzi annuncia la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. La campagna elettorale dura tre mesi: in un viaggio in camper Matteo tocca tutte le province italiane. Il 2 dicembre perde le primarie al ballottaggio contro Pier Luigi Bersani. Adesso ci riprova con una mozione intitolata “Cambiare verso”. “La fotografia di queste ore – è l’incipit – ci consegna l’immagine di un’Italia stanca, impaurita, rassegnata. Sembra che il nostro tempo migliore sia alle spalle e che cambiare sia uno sforzo più impossibile che difficile. Non è così. Chi crede nella politica, nel valore e nella dignità della politica, sa che non è così, non può essere così. Ci meritiamo di più. E tocca a noi cambiare verso” (clicca qui per leggere tutto il testo).

Sul suo profilo Twitter c’è perfetto equilibrio tra la sua figura di “rottamatore” del Pd e sindaco “vicino alla gente” di Firenze.

Gianni Pittella. Pittella, 55 anni della Basilicata, è attualmente il primo vice presidente del Parlamento europeo. Sui sui profili online i soli dettagli familiari che rivela sono: sposato e con due figli. La sua mozione, “Il futuro che vale. Per un partito democratico, solidale, europeo” si apre con “Sono almeno 25 anni che il nostro Paese si è sostanzialmente fermato e seduto. Ma tutto questo non dipende solo da noi, è evidente. Ma certo noi non abbiamo fatto abbastanza per evitare di fermarci e sederci. Ci è mancata l’intenzione della condivisione e della responsabilità collettiva” (clicca qui per leggere tutto il testo).

Molto attivo sul suo profilo Twitter, risponde a chiunque gli scriva o lo citi.

Pippo Civati. Nato a Monza nel 1975, è coetaneo di Renzi. Anche lui, come il sindaco di Firenze, si presenta con temi di rottura, ma più a sinistra. Nella sua mozione “Dalla delusione alla speranza. Le cose cambiano, cambiandole” il candidato alle primarie rimette al centro del dibattito del Partito democratico la povertà e la redistribuzione sociale. E gli elettori: è infatti a loro che si rivolge in prima persona: “Cara elettrice, caro elettore, il manifesto che stai iniziando a leggere è dedicato a te e a te immediatamente rivolto, perché troppo spesso le decisioni sono state prese senza consultarti, senza coinvolgerti, senza riconoscere l’essenziale protagonismo e la sovranità che ti appartiene. Nelle pagine che seguiranno, la novità è a sinistra, nel pluralismo, nel riconoscimento dei diritti, nell’apertura alla cittadinanza, nella voglia di cambiare insieme perché solo insieme, con un grande progetto, possiamo farlo, nella cultura della possibilità e dell’alternativa di governo, nel superamento di quella ‘questione maschile’ che ancora dobbiamo affrontare per cambiare punto di vista, modi e parole, nella creatività e nella curiosità, nella conoscenza e nell’apertura di senso che sole ci possono davvero salvare” (clicca qui per leggere tutto il testo).

Il suo profilo Twitter, come ha ironizzato Zoro, conduttore della trasmissione televisiva “Gazebo”, è “un indice” con titoli e rimandi ad altre pagine.

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Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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