Vent’anni di carcere sono stati inflitti dal Gup del tribunale di Enna a Giuseppe Chiavetta, 45 anni, disoccupato, accusato di avere ucciso l’ex fidanzata romena Violeta Coroiu, 35 anni, e di averne occultato il cadavere. La sentenza, in abbreviato, ha escluso la premeditazione. La giovane viveva a Catania dove lavorava in una casa per anziani. In aula il padre della vittima, Nicodin Coroiu, ha continuato disperatamente a chiedere il corpo della figlia che non è mai stato ritrovato.
Il 30 ottobre 2012 Violeta, che aveva lasciato Chiavetta già da un anno, era tornata a Leonforte forse per chiedere all’uomo di non cercarla più dato che la loro storia era finita e la ragazza frequentava un altro uomo con il quale pensava di sposarsi. Chiavetta, analfabeta, aveva comunque continuato a tempestare la donna di sms che si faceva scrivere da un amico. A Leonforte Violeta era stata vista con Chiavetta e da lì non è mai ripartita.
L’uomo si é sempre professato innocente, ma a suo carico ci sono le tracce di sangue della vittima trovate su una mannaia che l’uomo teneva nel garage, e nell’auto che Chiavetta aveva in parte smontato e portato in un’autodemolizione. Il mezzo era stato sequestrato dai carabinieri prima che venisse distrutto.