La scia del Datagate fa il giro del globo e passa dagli stati del Sud America alla Francia per approdare alla fine in Italia. La scoperta arriva subito dopo che lo scandalo si è spostato Oltralpe, con la rilevazione da parte di Le Monde degli oltre 70 milioni di intercettazioni di telefonate francesi. Diverse modalità di raccolta e diversi obiettivi: non solo attività anti terroristica, ma anche un monitoraggio di figure legate al mondo della politica e degli affari.
Ieri sera a Radio24 il componente del Copasir e il deputato di Sel Claudio Fava ha dichiarato a Radio 24: “È avvenuto anche in Italia. Se si va a guardare, il pezzo di Le Monde ci offre un dato puntuale su quello che avveniva con la Francia, ma ricordando anche che lo stesso sistema di raccolta a strascico di dati in base ad alcuni sensori è stato fatto nei confronti di altri Paesi”. In realtà gli Stati Uniti hanno smentito e in un incontro guidato dai vertici dei servizi segreti americani hanno spiegato “che il loro scrupolo principale è stato quello di rispettare le leggi americane sulla privacy e intervenire a tutela della sicurezza del paese. Che tutto questo sia in conflitto con le leggi nazionali di Paesi alleati è un punto di vista che loro non hanno, ma che noi dovremmo avere”. Adesso il Copasir vuole andare a fondo alla questione e chiederà chiarimenti al governo sul caso Nsa.