Lo street artist inglese per eccellenza colonizza New York e il sindaco Bloomberg non ci sta: basta murales nella Grande Mela. Ma Banksy ha messo in opera una sorta di caccia al tesoro delle sue opere, che spuntano in tutti i quartieri e vengono poi postati su un blog.
Il sindaco di New York però non riesce proprio a sopportarlo: “La mia definizioni di arte non è quella di rovinare la proprietà privata o quella dello Stato. E la legge mi dà ragione”. La squadra anti-vandali di New York è quindi in azione, ma la comunità degli street artist sostiene che i loro metodi siano troppo violenti.
L’artista britannico nei giorni scorsi aveva fatto parlare di sé a Central park, dove grazie a un complice ha venduto per un solo giorno alcune sue tele per 60 dollari, 100 volte meno del loro reale valore. Il tutto ovviamente é stato documentato in un video pubblicato online. Da Brooklyn e Lower East Side, le opere di Banksy proliferano e fanno impazzire gli appassionati. La sua arte è chiaramente diventato un fenomeno cult della società e negli Stati Uniti c’è un occhio di riguardo per i suoi graffiti.
Tra i fan, ci sono anche personaggi facoltosi: il proprietario del palazzo in cui Banksy ha disegnato due donne giapponesi che camminano su un ponte di mattoni non è stato contento del regalo dell’artista entusiasta del regalo dell’artista ha piazzato un guardiano che vigili 24 ore su 24 sull’opera, affinché nessuno tocchi il disegno.