Quel “4 meno” assegnato ai giudici della sentenza Mori ha fatto molto scalpore, soprattutto perché il voto arrivava dal procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi. Secondo le indiscrezioni il presidente della quarta sezione del tribunale, che ha emesso la sentenza, si sarebbe rivolto al Csm per chiedere la tutela dell’organo di autogoverno dei giudici dopo le dichiarazioni del procuratore aggiunto. Intanto però arrivano le scusa di Teresi.
“Dato che quell’improvvido “4” e le successive dichiarazioni sul ‘fuori tema’, sono state ritenute oggettivamente offensive, delegittimanti ed irrispettose, me ne dolgo pubblicamente e ribadisco le mie scuse ai colleghi interessati”, dice il procuratore “Sono pronto a farmi fustigare pubblicamente, se ciò dovesse essere utile a svelenire il clima, per le mie dichiarazioni, per le mie parole, ma esigo che un processo o un pubblico dibattito si svolga soltanto per la mia persona e per le mie parole, senza impropri riferimenti ad altro o ad altri”.
Dopo le polemiche arrivano le scuse: il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi che, commentando le motivazioni della sentenza di assoluzione del generale Mario Mori, aveva dato ai magistrati un “4”, fa ammenda nella mailing list dell’Associazione Nazionale Magistrati. Nei giorni scorsi i suoi giudizi sulla sentenza sono stati criticati dalla giunta dell’Anm e dalla corrente di Area della magistratura. Oggi altri pesanti appunti sono arrivati dall’Ordine degli avvocati di Palermo.
“Trovo legittime tutte le reazioni, anche le più dure, e credo che esse costituiscano una naturale e civile presa di posizione di tutti coloro che non hanno condiviso le mie parole – spiega – Avrei dovuto prevederle, avrei dovuto capire che quelle dichiarazioni avrebbero scatenato razioni simili”.
“Vorrei che fosse chiaro che la mia critica alla sentenza – scrive – non aveva nella mie intenzioni nulla a che vedere con la mancanza di rispetto. Avevo già manifestato questa mia convinta certezza in una lettera spedita al presidente del Tribunale, il giorno 17 ottobre scorso, dopo la pubblicazione nella mailing list dell’ANM Palermo delle prime reazioni e dei primi commenti alle mie parole. In quella lettera esprimevo già ai componenti del collegio stima ed apprezzamento, escludendo al contempo un mio intento delegittimante nei loro confronti”.
Teresi respinge al mittente, però, le accuse di chi lo vede indirettamente responsabile di un articolo pesantissimo verso la sentenza uscito sulla rivista Antimafia 2000: “Solo sabato mattina ho letto il violento e delirante articolo di Antimafia 2000, – prosegue – sono sconcertato ed allibito non merita di essere definito un articolo di stampa, si tratta soltanto di un delirante atto criminale mosso da intenti diffamatori e provocatori, nel quale non solo non mi riconosco, ma dal quale mi differenzio con orrore”.