Un duello infernale, tra Enrico Fulgenzi e Alberto Cerqui, che dopo aver superato gli altri avversari senza problemi, lottano per più di metà gara, senza esclusioni di colpi, per aggiudicarsi il titolo davanti ai 7 mila spettatori presenti ad assistere ad uno spettacolo incredibile.
Una sfida spettacolare, con sorpassi, staccate al limite e tagli di chicane, tutte sempre nella stessa curva, alla variante del Rettifilo, voluta da Schumacher ai tempi della Ferrari. A spuntarla, però, è proprio il pilota jesino sulla Heaven Motorsports., che dopo una partenza strepitosa era già in testa a cinque giri dal via, riuscendo a contenere gli assalti e le toccate della Porsche di Alberto Cerqui, che sembrava più veloce di Fulgenzi, ma non è mai riuscito a trovare spazio per il sorpasso.
Dopo gara 1, con la vittoria di Cerqui su Fulgenzi, le premesse del pronostico venivano stravolte: il pilota bresciano, di Ebimotors – Centri Porsche Milano, aveva due lunghezze di vantaggio su Fulgenzi. Quindi, sapevano entrambi che un minimo errore, una sbavatura o persino uno sguardo prolungato allo specchietto retrovisore sarebbe costato caro. Per ben due volte i giudici, infatti, hanno esposto la bandiera bianco-nera, quella che avvisa i piloti di diminuire lo stoccate in curva e l’aggressività alla guida, pena una sanzione.
Domenica, però, è stata sicuramente scritta una pagina importante per lo spettacolo e la storia della Porsche Carrera Cup Italia. Seppur sfiorandosi e toccandosi i due piloti sono stati sempre corretti e leali tra loro, anche se si sono giocati il titolo fino all’ultima curva. “Ringrazio la squadra per questo risultato – ha detto raggiante Fulgenzi, appena sceso dal podio – vengo ripagato da una stagione difficile che mi ha impegnato molto, ma l’aver raggiunto il risultato mi dà una carica incredibile anche per il futuro. È stata una gara incredibile. Da quando Cerqui si è incollato al mio paraurti ho passato i 16 minuti più lunghi della mia carriera agonistica. Devo fare i complimenti al mio avversario per la grande correttezza e a tutto il mio team per i tantissimi sacrifici fatti insieme per essere oggi qua a festeggiare questo importantissimo traguardo. Sono davvero al settimo cielo”.
Dal canto suo invece, Cerqui si è detto amareggiato: “Sono arrivato tre volte lungo in staccata alla prima Variante e in tutte e tre le occasioni ho ceduto la posizione ad Enrico, mentre quando è successo a lui di fare un taglio, ha sì rallentato per restituirmi la piazza ma l’ha fatto in un punto dove non avevo più spazio per passarlo perché ero all’esterno. I commissari hanno deciso che non era il caso di intervenire. Mi resta un po’ d’amaro in bocca, anche se ho dato tutto nel tentativo di vincere il titolo…”.
Bisogna dare atto che l’amarezza di Cerqui è giustificata, ma domattina magari, potrà apprezzare di più la sconfitta, visto che i due piloti sono stati protagonisti di una splendida gara. Quella di Cerqui, inoltre, sarà una delusione che aumenterà sicuramente la sua rabbia agonistica per poter affrontare la prossima stagione con il coltello tra i denti. Fulgenzi dovrà stare attento, quindi, e dimostrare tutto il suo valore per confermare il tricolore vinto ieri a Monza. Per oggi, però, si godrà la tanto meritata vittoria.