“Le nostre previsioni danno l’1% di crescito nell’anno prossimo. Non è una rivoluzione sono piccole cose”, il presidente del Consiglio Enrico Letta difende la legge di stabilità su La 7, ospite a Otto e mezzo. Dalla crisi bisogna uscire “passo dopo passo” e che questo governo andrà “avanti fino al 2015, assolutamente”. Del resto Letta conferma di “non aver mai pensato di gettare la spugna”.
La legge di stabilità dunque “si può migliorare, ne discuteremo con sindacati e Parlamento, ma è manovra che dà stabilità”, soprattutto rispetto le “ultime due manovre” dove “c’erano più tasse”. Questa legge invece “dal punto di vista fiscale, aumenta la pressione su attività finanziarie e banche mentre aiuta chi vuole creare lavoro”.
“Penso che i sindacati siano liberi di fare il loro lavoro”, ha poi detto il premieri che non si è scandalizzato per la scelta dello sciopero. Tuttavia per Letta si è trattato di una “risposta precipitosa”, per una legge che è “complessivamente favorele ai cittadini”.
A tal proposito chiarisce una volta per tutte la questione del bonus di 14 euro: “È una cifra faussla, inesistente. Mi colpisce il fatto che operazioni di questo genere vengano credute. L’ha tirata fuori chi ha voluto creare un meccanismo di denigrazione”.