Cgil, Cisl e Uil hanno indetto quattro ore di sciopero con manifestazioni in più parti del Paese per chiedere modifiche alla Legge di Stabilità in Parlamento. Le proteste sono in calendario da qui a novembre. I leader sindacali Camusso, Angeletti e Bonanni hanno così ribadito il loro giudizio negativo sul testo.
Continua a far discutere quindi la Legge di stabilità, oggi all’esame di Bruxelles e domani in Senato. Il governo difende però la manovra: la Tasi pesa meno di Imu e Tares, spiegano dal ministero delle Finanze mentre sulla questione ha espresso perplessità anche Confindustria. “C’è il forte timore che nel passaggio da decreto a legge saltino fuori le solite porcate, porcherie, di cui abbiamo larga esperienza nel passato: mi auguro che questo non avvenga”, afferma il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, a proposito della legge di stabilità. Perché la presidenza italiana della Ue sia utile ”abbiamo bisogno di stabilità politica e mi auguro che il governo possa durare anche qualche mese più in là, visto che da maggio ad ottobre 2015 abbiamo l’Expo e presentarsi in una situazione di instabilità politica non sarebbe positivo”. Afferma ancora Squinzi.
Lo sciopero generale ”sarebbe un errore” secondo il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, intervistato su Radio 24. ”Il governo Letta, come tutti i governi europei si trova a muoversi in vincoli stringenti e tutti dobbiamo averne consapevolezza”, ha spiegato aggiungendo che lo sciopero ”potrebbe rappresentare per il governo un momento di difficoltà”. La legge di stabilità non contiene alcun ”maxi-sconto alle banche”. Le misure inserite hanno l’obiettivo di ”facilitare l’accesso al credito delle pmi”, ha chiarito ancora Fassina, aggiungendo che ascolterà le parti sociali e nel percorso parlamentare punterà ad indirizzare la legge ”nella direzione dell’equità e del sostegno ai produttori”. “E’ stato un errore non fare una legge di stabilità che avesse il lavoro al centro”: così il leader della Cgil, Susanna Camusso, risponde a chi le chiede un commento alle parole di Fassina. Il segretario del Pd Guglielmo Epifani ha posto invece l’accento sul cammino della legge di stabilità che, a suo dire, sarà “molto complicato, come sempre”. “Bisogna evitare – conclude – la somma delle richieste e l’inconcludenza dei risultati e scegliere le cose che fanno bene al Paese”.