Dopo le dimissioni paventate la scorsa settimana Stefano Fassina, viceministro dell’Economia, fa marcia indietro e garantisce la sua permanenza al governo: “Resto per combattere il rigore imposto dalla Ue. So che ci sono dei vincoli ma Letta mi ha garantito di poter proporre dei correttivi”. Queste le parole rilasciate in un’intervista a Repubblica.
“Non era un problema personale – spiega Fassina – il problema era la piena cittadinanza di una posizione politica, quella di chi crede con forza nell’insostenibilità della linea economica dell’eurozona , di chi denuncia le contraddizioni di un’austerità cieca, di combattere la svalutazione del lavoro”.
Fassina ha detto che “quello guidato da Letta non è un governo del Pd. È un governo innaturale fra forze alternative”. E su Matteo Renzi è ironico: “Fare i Pierini è facile, ma non consente di dare risposte. Se si cavalca il malcontento in modo demagogico e con soluzioni fantasiose , tipo il taglio del cuneo fiscale di 20 miliardi da finanziare con le pensioni d’oro dalle quali si può ricavare qualche centinaio di milioni, si danneggia non solo il governo ma l’Italia”.