Si sono concluse alle 20 le operazioni di voto della Consulta delle Culture, l’Istituzione cittadina per la partecipazione politica dei cittadini stranieri, extracomunitari, comunitari ed apolidi, presente per la prima volta a Palermo.
Larghissima la partecipazione alla consultazione che ha permesso l’elezione dei 21 membri del parlamentino degli stranieri della città di Palermo. Domani, alle ore 9, la Commissione Elettorale li visionerà e alle ore 13 sarà comunicato il dato delle preferenze e il dato ufficioso degli eletti.
“Con l’elezione della Consulta delle Culture – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – Palermo si conferma città dell’accoglienza, dell’intercultura e della pace con 125 nazionalità diverse e 100 lingue parlate. Oggi, ho visto la grande partecipazione degli stranieri aventi diritto al voto ed il loro inequivocabile messaggio è stato quello di essere protagonisti e parte integrante della vita politica e sociale della città che da questa sera può chiamarsi con maggiore forza Capitale della Cultura. Voglio poi ringraziare i dipendenti comunali che oggi hanno esercitato il ruolo di presidente di seggio e scrutatori e il personale dell’Ufficio Anagrafe e dell’Ufficio Elettorato che in questi giorni ha sapientemente lavorato per far si che la macchina elettorale procedesse senza ostacoli, nello spirito comune di dare un nuovo importante segnale del cambiamento cittadino”.
“Da questa sera – ha detto l’Assessore alla Partecipazione Giusto Catania – gli stranieri di Palermo hanno dato vita alla quarta istituzione della città. Abbiamo vissuto un giorno di straordinaria partecipazione di varie comunità attive e impegnate nell’organizzazione politica del territorio e da questo spirito auspico che della consulta possa uscire il sindaco di Palermo del 2050, quando magari il primo cittadino sarà tamil o bengalese.
In lista 45 candidati provenienti da Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan, Ghana, Costa D’Avorio, Capo Verde, Israele, Tunisia, Marocco, Romania, Filippine, Brasile, Ecuador, Mauritius, Cuba. La Consulta sarà composta da 21 rappresentanti che eleggeranno un presidente che potrà partecipare ai lavori del Consiglio comunale. Nell’ottobre ’99, in seno alla giunta Orlando, si era registrata la partecipazione degli immigrati, “ma si tratta di una cosa ben diversa” spiega l’assessore alla Partecipazione Giusto Catania -: la consulta ha un carattere permanente. Da ora in avanti, contemporaneamente alle amministrative, si terranno le elezioni della Consulta delle culture, il cui presidente potrà intervenire con proposte in Consiglio comunale. Questa è una grande sfida per Palermo che si prepara per il 2050″.
“C’e’ tanto da lavorare a livello culturale e non solo – dice una delle candidate, la tunisina Nesrine Abdie -. Palermo si nasconde sotto un’aurea di pseudo integrazione e possiede problematiche di vario genere. Un punto nodale del mio programma sarà l’accesso ai servizi”.
“Nel mio programma c’è spazio per i luoghi di culto – ha affermato il mauriziano Rajendra Bitrayya, anche lui candidato – gli indù rappresentano il 65% e siamo costretti a pagare un affitto salato per una sala di preghiera adibita a luogo di culto. Un altro punto del programma sarà il riconoscimento delle pensioni nel Paese d’origine. Inoltre, l’introduzione della figura del mediatore negli ospedali e nelle scuole”.
Il palestinese Zaher Darwish che dirige lo sportello immigrati della Cgil dagli anni Novanta, sottolinea che le persone in coda nei seggi “sono in attesa di avere la lettera elettorale che il Comune avrebbe dovuto far pervenire a casa. Le elezioni in Italia si svolgono da anni, pertanto non doveva risultare complicato organizzare questa tornata elettorale. La proposta di istituire la Consulta è partita dalla Cgil e dall’associazione Arca e nell’aprile 2011 abbiamo presentato ai gruppi consiliari la bozza di proposta dalla quale prende spirito questa iniziativa”