Monti lo sapeva. Lo aveva capito. Il ministro Mauro e Pier Ferdinando Casini stavano tramando contro di lui, pronti a strizzare l’occhio al centrodestra – “non ancora epurato di certe personalità” – pur di restare nella camera dei bottoni; pronti a “stravolgere” la natura “critica” di Scelta civica pur di non perdere il proprio ruolo nella maggioranza di governo.
Da qui la decisione di presentare le proprie dimissioni “irrevocabili”. Perché Monti non si sarebbe fatto mettere nell’angolo del partito che ha fondato, creato, costruito. “Mauro, Casini e altri – ha detto l’ex premier – ritengono che l’appoggio al Governo debba essere senza se e senza ma, che non è la linea del partito. Inoltre non è la linea del partito neanche fare aperture al Pdl che prima non sia stato emendato da alcune personalità e caratteristiche di comportamento”.
Ecco il punto. “Un giorno, prima dell’approvazione della legge di stabilità, il ministro Mauro vede Berlusconi – racconta a Si24 il senatore di Scelta civica Benedetto Della Vedova – e il giorno dopo, con Casini, comincia la raccolta di firme per mettere Monti, critico nei confronti del testo di legge, in minoranza nel gruppo. Una scelta sbagliata, a mio parere, perché noi facciamo parte della maggioranza di Governo, ma in modo responsabile, con gli occhi aperti, non incondizionatamente”.
“È tutta una questione di leadership – dice Gea Schirò, deputato di Sc. – Anche se questi metodi mi sembrano schemi già visti nella vecchia Democrazia cristiana. C’è la necessità di una vera formazione centrista, ma non così. Ora urge un momento di confronto nei luoghi indicati dallo Statuto per contarci, per capire che direzione seguire”.
Intanto, però, pare che gli undici firmatari del documento in sostegno del Governo e della legge di stabilità siano pronti, sotto la guida di Casini e Mauro a formare un nuovo gruppo di moderati e “popolari”, indicazione che sarà quasi sicuramente presente per tentare la scalata al Ppe europeo. Obiettivo che fu prima di tutto di Monti.
Ma il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, alla trasmissione di Canale 5 Matrix (in onda questa sera alle ore 23.50 su Canale 5): “Le accuse di Monti nei miei confronti sono semplicemente ridicole. Monti sa cosa significa governare questo paese quando c’è una maggioranza litigiosa. Questa politica del doppio binario, questo atteggiamento rissoso, anche da parte di Monti, sull’azione dell’esecutivo, questi continui distinguo, non sono accettabili”.