Salgono a 11 gli enti di formazione a cui la Regione siciliana ha revocato l’accreditamento. Dopo lo scandalo che ha travolto il settore e gli arresti di Catania, l’assessorato regionale all’Istruzione ha dato l’ok alla cancellazione dall’elenco regionale di altri 4 enti: Anfe di Catania, Iras, Issvir e Anfes. Lo riferiscono fonti sindacali, presenti alla riunione di questo pomeriggio in assessorato, che si è conclusa con la sottoscrizione di un’intesa.
Sono circa 1500 i dipendenti degli 11 enti finiti nella black list del governo Crocetta ed esclusi dall’elenco regionale, per i quali è stato stabilito che transiteranno al Ciapi di Priolo. Secondo quanto riferiscono i sindacati, durante l’incontro, l’assessore al ramo Nelli Scilabra ha manifestato la disponibilità ad aprire un confronto serrato per arrivare a una riforma condivisa del sistema della formazione professionale, che in Sicilia occupa circa 8.300 addetti, istituendo un tavolo permanente con le organizzazioni dei lavoratori. Regione e parti sociali torneranno lunedì prossimo per discutere dei corsi con obbligo di istruzione e formazione (Oif); venerdì affronteranno il tema degli esuberi negli enti ai quali è stato revocato l’accreditamento; mentre lunedì 28 ottobre degli esodi incentivati per il personale con i requisiti per il prepensionamenti.
“Il protocollo – dice Giovanni Migliore , segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione – prevede anche il passaggio entro un mese con l’avvio delle attività dell’avviso 20 al Ciapi di Priolo a tempo determinato e subordinato, di tutti i lavoratori degli enti revocati come Ial, Aram, Ancol, Lumen e Aiprig, oltre un migliaio, così come gli oltre 500 lavoratori licenziati nel 2012 da Cefop, Anfe, Aram e Ancol, e infine i lavoratori degli enti di Catania coinvolti nelle inchieste giudiziarie come Anfe Catania, Iraps , Isvir e Anfes”. Migliore conclude “abbiamo concordato infine anche una serie di tavoli per affrontare le emergenze, e cioè la vertenza degli obblighi formativi e gli interventi urgenti come quelli per il pagamento degli stipendi. Un punto di inizio per mettere ordine al sistema Formazione tutelando tutti i lavoratori”.