Indicati nella scorsa campagna elettorale come il partito degli imprenditori, Scelta civica di Mario Monti potrebbe diventare il partito più ricco (e quindi influente) d’Italia. Con la nuova legge sul finanziamento, infatti, saranno soprattutto i contributi privati a sostentare i partiti. “Ma non batteremo mai altri soggetti politici”, scherza Gea Schirò Planeta, del gruppo Scelta civica per l’Italia alla Camera dei Deputati.
Ma è lapalissiano che molti vostri elettori, oltre che molti vostri eletti, appartengono alla categoria degli industriali italiani.
“Magari Scelta civica in un primo momento si è formato in quell’ambientCon i contributi e, ma sta crescendo e le nostre politiche hanno guardato a tutte le fasce della società. Inoltre, non ci sono nel nostro partito persone che hanno approfittato del proprio ruolo per ottenere vantaggi o per sostenere il partito. Ci sono personalità che spiccano, ma soprattutto per le proprie capacità individuali e personali”.
Scelta civica ha puntato specialmente sulle detrazioni fiscali per chi decide di finanziare un partito. Perché?
“Perché, nell’ottica di un progressivo azzeramento del contributo pubblico, è giusto permettere al cittadino che decide di finanziare un partito di avere a propria disposizione un meccanismo per ammortizzare la spesa. Come nel modello statunitense, dove c’è un’assunzione reciproca di responsabilità tra Politica e Cittadinanza”.
Non crede che questa legge approvata dalla Camera sia meno “democratica” di quella abrogata, che garantiva anche ai partiti più piccoli un contributo per sopravvivere?
“In qualche modo lo penso anch’io e, a titolo assolutamente personale, spero che si possa arrivare presto a una riforma migliorativa, che preveda magari un sistema di finanziamento misto pubblico-privato che garantisca a tutti la possibilità di contare su dei contributi. Sono convinta che i punti di forza di questa legge siano la previsione di una riduzione delle spese per le campagne elettorali e la totale trasparenza richiesta su provenienza e destinazione d’uso dei fondi. Oltre all’obbligo previsto di fare formazione politica, in particolare per i più giovani”.
Scelta civica accetterà contributi da chiunque glieli proponga o creerete una rete di filtri per selezionare, anche su base etica, i possibili finanziatori?
“Stiamo lavorando a un codice deontologico interno, ma abbiamo cominciato a lavorarci soltanto ieri. Quindi vi dirò”.