Obama e Letta sembrano essere in gran sintonia. Il primo ministro italiano in visita negli Usa riceve i complimenti dal presidente Obama: “L’Italia sta andando nella giusta direzione con le riforme”. Diversi i punti su cui i due leader si confrontano e molte le domande a cui il premier Letta ha dovuto rispondere nell’intervista rilasciata alla Pbs, la tv pubblica americana.
“L’accordo raggiunto negli Stati Uniti – afferma Letta – sul tetto del debito stabilizza i tassi di interesse ad un livello basso e questo è positivo per l’Italia. E noi abbiamo bisogno di stabilità”. Una stabilità che secondo il premier italiano non potrà mancare per la buona riuscita durante il semestre di presidenza europea che spetta al nostro Paese. ” La prossima legislatura europea deve essere basata sulla crescita e noi italiani lavoreremo sodo perchè la crescita è la mia priorità”, così Enrico Letta spiega alla Pbs i programmi italiani per i prossimi mesi.
Secondo il premier italiano l’approvazione della Legge di Stabilità per il 2014 permetterà “dopo anni in Italia la discesa del debito, del deficit, della spesa pubblica e delle tasse”. Sempre durante la sua intervista Letta spiega che “il peggio è passato e che l’Italia è pronta ad avere un budget sotto controllo”.
Enrico Letta parla delle difficoltà che si sono registrate nel Belpaese dall’inizio della crisi, anni caratterizzati da misure di austerity e crescita zero “Il Vero problema – questa la ricetta anticrisi del premier – dell’Europa e’ il lavoro, e prima di tutto il lavoro per i giovani”. Rimanendo sul tema della disoccupazione giovanile Letta parla del rischio di avere una generazione “persa”: una intera fetta di popolazione che “dobbiamo aiutare, dare loro opportunità”.
Ha risposto anche sulla tragedia di Lampedusa, Letta ha spiegato di come “i fenomeni di migrazione odierni siano diversi da quelli del passato”, la diversità dovrebbe risiedere nella differenza di scenario dei paesi di origine delle migliaia di persone che cercano la salvezza verso l’Europa. “Dobbiamo cambiare il nostro approccio, essere molto selettivi ma dobbiamo aiutare coloro che sono davvero rifugiati”, conclude Letta invocando ancora una volta l’aiuto di tutti i paesi dell’Unione europea.