Quando Fabio Fazio domenica sera ha iniziato l’intervista all’ex ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, probabilmente non si aspettava di far scoppiare un caso, meno che mai su sé stesso. Eppure lo stipendio dello storico presentatore Rai è diventato adesso uno dei casi di punta dello scenario socio-economico italiano. Una questione che ha subito chiamato a sé l’intervento di Beppe Grillo e che ha fatto risentire i suoi echi anche nel salotto di Giovanni Floris, con una richiesta di “trasparenza” sullo stipendio di Crozza.
La crociata per la trasparenza in Rai la sta conducendo proprio Brunetta, che chiede “ai vertici di Viale Mazzini quali siano i dettagli di questo accordo che sembrerebbe prevedere per la Rai l’acquista di un’intera produzione esterna da parte della Itc2000, per 25 milioni e 517 mila euro senza l’impiego di alcuna produzione interna alla Rai, con un indubbio aggravio dei costi”. La Itc2000 è infatti la società che fa capo a Beppe Caschetto, manager di Maurizio Crozza, di cui l’ex ministro di chiede quale sia il compenso reale previsto. Secondo Brunetta “si parla di un costo unitario per puntata pari a a 475 mila euro, per un costo totale di 25 milioni e 517 mila euro, dei quali 5 milioni verrebbero percepiti direttamente da Maurizio Crozza”.
Tutto però era iniziato con un duro attacco a Fabio Fazio proprio in casa del presentatore: Fazio ci ha tenuto a precisa che la trasmissione Che tempo che fa viene interamente finanziata dalla pubblicità. Mossa azzardata da parte di Fazio, che per contratto però non può dichiarare il suo stipendio, com ha spiegato durante lo scontro con Brunetta di domenica sera. Beppe Grillo non si è lasciato sfuggire l’occasione per scagliare il suo attacco contro la Rai, partendo proprio dalle dichiarazioni del conduttore.
“Il suo contratto”, si riscalda sul suo blog il co-fondatore del Movimento 5 Stelle parlando di Fazio “è stato rinnovato per tre anni per un importo di 5.400.000 euro, pari a 1.800.000 all’anno. Fazio di che parla? Quali guadagni si attribuisce? La Rai è tecnicamente fallita, nel 2012 ha perso 245,7 milioni di euro e le previsioni per il 2013 sono di una perdita superiore a 400 milioni. Gubitosi e la Tarantola dove trovano i soldi da dare a Fazio? Come giustificano un contratto che è un insulto alla condizione del Paese e ai lavoratori della Rai? Con che faccia?”.
La furia di Grillo non finisce qui: i conti di viale Mazzini non quadrano agli occhi del leader a 5 stelle. “I ricavi della Rai sono di 1.748 milioni, dalla pubblicità entrano 675 milioni. Nel 2012 gli incassi pubblicitari sono diminuiti di 209 milioni e quest’anno forse ne perderà il doppio”, che precisa: “La Rai è pagata dal canone e le sue perdite sono ripianate con le tasse, è un’azienda pubblica, deve essere trasparente come una casa di vetro”.
La stessa linea di Renato Brunetta: entrambi si appellano alla trasparenza, proprio come ha richiesto il Codacons con un esposto alla Corte dei conti per scoprire quanto guadagna non solo il conduttore di Che tempo che fa ma anche Luciana Littizzetto e Roberto Benigni. Una richiesta di trasparenza che sembra tuttavia avere l’aria di una crociata che possa portare all’abdicazione di uno dei pilastri della Rai.