Oggi a Roma si ricorda il rastrellamento del Ghetto compiuto dai nazisti 70 anni fa. Oltre mille ebrei vennero avviati ai campi di sterminio: 200 erano bambini. Solo 16 persone tornarono indietro. Oggi nella Sinagoga della capitale si ricordano i terribili avvenimenti di quegli anni alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del sindaco di Roma Ignazio Marino e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
In questi giorni è in corso approvazione la nuova legge che punisce il reato di negazionismo “una medicina contro gli spacciatori di odio”, secondo il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. La nuova legge “darà serenità agli ultimi sopravvissuti alla Shoah, che ieri alla notizia (dell’approvazione del testo in commissione, ndr) hanno pianto”. “Questa norma non deve pero’ sostituire la prevenzione e l’educazione sulla Shoah”, ha concluso Pacifici in riferimento all’azione di gruppi neonazisti ieri al mancato funerale di Erich Priebke.
Una commemorazione per non dimenticare “il momento tragico della storia della nostra città. La comunità ebraica più antica d’Italia colpita con una violenza inaudita”, ha sottolineato il sindaco di Roma Ignazio Marino. “Credo – ha aggiunto – che questa città debba ricordare quanto accaduto e quanto la violenza e l’odio dividano e quanto debbano essere evitati anche ai nostri tempi: il seme del dolore e della violenza esiste ancora e noi, con la memoria, dobbiamo estirparlo e così faremo questo fine settimana con 140 ragazzi delle scuole superiori di Roma che accompagnerò ad Auschwitz”.
Un messagio di solidarietà e vicinanza agli ebrei di Roma è stato inviato anche da Papa Francesco: “Il ricordo delle tragedie del passato divenga per tutti l’impegno ad aderire con tutta la nostra forza al futuro che Dio vuole per costruire per noi e con noi “. Il messaggio si conclude con uno “Shalom”.