Un’operazione in grande stile che prevede l’impiego di un numero di mezzi mai utilizzato per il pattugliamento globale delle coste del Mediterraneo. Parliamo della “Mare Nostrum”, azione messa in campo dal Ministero della Difesa per garantire sorveglianza e soccorso in alto mare. E lo schieramento messo in campo prevede l’utilizzo di sei navi, due elicotteri, due aerei, le reti radar della Marina e delle Capitanerie di Porto e diversi droni, ovvero gli aerei senza pilota con controllo a distanza.
La nave di comando dell’operazione è la San Marco, 133 metri di lunghezza con 165 uomini di equipaggio. Armata con un cannone e due mitraglieri è dotata di elicotteri a lungo raggio, di ampi spazi per il ricovero dei naufraghi, di un ricovero ospedaliero e di un bacino allagabile che consente di operare con i gommoni di soccorso anche in alto mare.
Oltre alla nave di comando ecco le due fregate e i due pattugliatori della Marina militare. Le prime sono navi molto grandi che riescono a portare 225 uomini e a imbarcare un elicottero ciascuna. I secondi sono navi più piccole usate per la ricognizione. Il loro compito è quello di rendere l’area che viene pattugliata più agevole per chi si trova in difficoltà e più pericolosa per le navi-madri che creano tanti problemi nel Mediterraneo. Previsto anche l’utilizzo di una nave di trasporto costiero.
Passando in rassegna i velivoli, nell’operazione Mare Nostrum saranno utilizzati elicotteri dotati di strumenti ottici a infrarossi e radar di superficie, impiegabili anche da Lampedusa o da Pantelleria. Anche gli aerei saranno dotati di visione notturna e tra loro spiccheranno i droni Predator con sistema a pilotaggio remoto. A commento dell’operazione il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha detto: “In questo modo potremo incrementare il livello di sicurezza per le vite umane e il controllo dei flussi migratori”.