Roberti a Palermo: “Crescono denunce per usura” | E Teresi: “Sentenza Mori da 4 meno”

di Redazione

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Roberti a Palermo: “Crescono denunce per usura” | E Teresi: “Sentenza Mori da 4 meno”

| martedì 15 Ottobre 2013 - 13:56

“Negli ultimi due anni le denunce per usura sono aumentate del 150 per cento, un segno che mostra anche come gli imprenditori siano disperati, e che la crisi sta pesantemente favorendo le organizzazioni criminose”. Queste le parole del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti alla prima conferenza del progetto educativo antimafia promosso dal centro Pio La Torre a Palermo. “Il riciclaggio – ha aggiunto il procuratore – a livello internazionale è pari al 5 per cento del prodotto interno lordo mentre in Italia è del 10 per cento, quantificandolo ammonta a circa 120 miliardi di euro all’anno, cioè è il doppio di quello mondiale, questo per spiegare il ruolo svolto dalle mafie nell’economia. E’ arrivato il momento di fare una scelta e fermare il brodo di coltura delle mafie”.

Roberti, nel suo discorso, ha voluto evidenziare ancora una volta che “le aziende confiscate vanno risanate e rilanciate sul mercato con investimenti, assicurando l’occupazione per i dipendenti. E’ la sfida che ci attende, altrimenti rischia di passare un messaggio di sconfitta secondo il quale è l’azienda del mafioso a produrre occupazione – ha aggiunto -. Occorre rimettere in condizioni di legalità le aziende confiscate, facendo investimenti. Per far questo è importante mettere l’agenzia nazionale in condizioni di poter lavorare”.

Il procuratore ha anche accennato alle stragi del 1992 “sulle quali sono in corso nuove indagini perché non si deve mai finire di tenere i riflettori accesi sui responsabili, ed è giusto fare luce su tutti quegli spazi che si pensa siano ancora coperti da segreto. Lo Stato come apparato giudiziario e investigativo ha fatto tantissimo ma non ha ancora vinto le mafie – ha aggiunto -. Lo Stato vince la mafia se solo lo vuole veramente, recidendo connivenze e complicità in modo netto e definitivo. Quando la nostra classe dirigente avrà fatto questa scelta, allora potremo dire ‘c’era una volta la mafia’”.

A fargli eco, in altro ambito, è stato il procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi. A margine di una conferenza stampa sull’arresto di alcuni esponenti mafiosi a Montelepre, Teresi ha voluto commentare le motivazioni della sentenza di assoluzione del generale dei carabinieri, Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia: “Se fossi un insegnante metterei alla sentenza Mori un quattro meno perché chi l’ha scritta é andato fuori tema. Dedicare le prime ottocento pagine a un tema che è stato trattato dall’accusa solo come ipotesi di movente e occuparsi solo in minima parte del tema principale del processo, cioè la mancata cattura di Provenzano, – aggiunge – è un modo curioso che ha scelto l’estensore di scrivere le decisioni”.

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