No all’Assemblea dei lavoratori aperta a politici e rappresentanti delle istituzioni all’interno dello stabilimento di Carini (Palermo). Così ha risposto Ansaldo-Breda ai delegati di Fim Fiom e Uilm che hanno chiesto la disponibilità del piazzale della fabbrica per poter svolgere l’assemblea aperta organizzata per il 18 ottobre con l’obiettivo di rappresentare alle forze istituzionali e politiche la situazione che sta attraversando l’azienda.
Il rifiuto sta facendo salire la tensione tra i lavoratori preoccupati per il futuro del sito industriale, anche alla luce delle decisioni di Finmeccanmica sulle sorti del gruppo Ansaldo, controllato dall’azienda di Stato. Gli operai al momento sono impegnati nella definizione di una commessa assegnata da Trenitalia per il revamping di 70 carrozze ferroviarie. Le ultime carrozze saranno consegnate a metà novembre e se non ci saranno ulteriori carichi di lavoro la fabbrica potrebbe fermarsi.
Lo stabilimento di Carini è una delle poche realtà industriali in Sicilia a lavorare a pieno regime in un periodo di forte crisi economica, con gli operai che hanno fatto ricorso allo straordinario per portare a termine le lavorazioni sulla commessa Trenitalia, abbattendo anche il costo delle ore lavorate a carico del gruppo.