Roma non vuole celebrare i funerali dell’ex ufficiale delle SS, Erich Priebke. La questura della Capitale ha reso noto che sarà vietata “qualsiasi forma di celebrazione in forma solenne”. La decisione è stata presa dal questore, Fulvio della Rocca, d’intesa con il prefetto, Giuseppe Pecoraro. Saranno comunque prese tutte le misure di sicurezza adeguate nel caso di una celebrazione privata dei funerali in chiesa.
Ma non è detto. Il vicariato ha reso noto che: “Non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma” per Erich Priebke.
Deciso anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino: “Ho concordato con prefetto e questore che sarà negata qualunque forma di funerali solenni. Roma è una città antinazifascista che ha sofferto drammaticamente. Proprio nei giorni in cui si ricorda il 70/mo anniversario del rastrellamento del ghetto, Roma non può diventare luogo di manifestazioni a favore di chi ha inflitto tanta sofferenza nelle persone che vivono in questa città”.
Marino è intervenuto anche sull’eventualità di una richiesta di sepoltura: “In questo momento gli uffici del Campidoglio stanno verificando se ci sono le possibilità legali di poter rifiutare la sepoltura ad un criminale nazista in una città antinazista come Roma. Se fosse possibile, anche con la necessità di un voto in consiglio comunale, io seguirei quella strada perché credo che sarebbe un’offesa per Roma”.
Ma il legale di Priebke, Paolo Giachini, non molla: “Ha diritto ai funerali in chiesa. I Patti Lateranensi prevedono che ciascuno possa fare pratiche religiose laddove la sede lo consente. Per cui anche Priebke ne ha diritto. La chiesa è dei fedeli e Priebke era un fedele”. Giachini spiega comunque che “sarà una cerimonia funebre privata, parteciperanno parenti e amici stretti. Non deve avere un tono che possa avere riscontri politici e di solennità. Per fissare con precisione il luogo dei funerali aspettiamo il certificato di morte affinché si possa traslare la salma”.