Non ci sarebbe ancora un parere definitivo sulla capacità di intendere e comunicare di Battista Della Chiave, il sordomuto di 74 anni che in marzo agli avvocati di parte civile ha raccontato di aver visto la piccola Denise Pipitone poco dopo la sua scomparsa, il primo settembre 2004, in un magazzino di via Rieti, a Mazara del Vallo (Trapani), in braccio al nipote, Giuseppe Della Chiave, che per questo è indagato dalla Procura.
Davanti al gup di Marsala, Annalisa Amato, infatti, lo psichiatra Antonino Sammartano, ascoltato nel corso di un incidente probatorio, non avrebbe, secondo i legali di parte civile, espresso un parere chiaro e definitivo. L’11 giugno scorso, sempre davanti al giudice Amato, il super testimone si era avvalso della facoltà di non rispondere in quanto familiare dell’indagato. Giuseppe Della Chiave, cuoco, è l’ultimo indagato per il sequestro di Denise.
Un’accusa dalla quale, lo scorso 27 giugno, il tribunale di Marsala ha assolto (seppur con la formula della mancata o insufficiente formazione della prova) la sorellastra Jessica Pulizzi (imputata e bambina scomparsa sono figlie dello stesso padre: Piero Pulizzi); mentre in un secondo filone d’indagine è coinvolta, con altri, anche Anna Corona, madre di Jessica. Al termine dell’incidente probatorio svoltosi oggi, l’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, mamma di Denise, ha detto che ”ci sono state delle gravi violazioni del diritto di difesa da parte dei periti (oltre a Sammartano, ascoltati anche due esperti nel linguaggio dei segni, ndr), che faremo valere nelle sedi opportune, per cui avanzeremo un sollecito alla procura per la formulazione di un nuovo incidente probatorio”. Circa l’esito della perizia affidata a Sammartano, l’avvocato Frazzitta ha affermato che ”non sono stati centrati i punti fondamentali”.