Non c’è posto per gli omosessuali nei Paesi arabi del Golfo persico. Yussuf Mindikar, il direttore generale dell’amministrazione sanitaria pubblica del Kuwait, ha comunicato, secondo quanto riporta il quotidiano kuwaitiano Al Rai, l’intenzione di avviare un piano al fine di individuare “clinicamente” gli omosessuali e i trans, definiti “terzo sesso”.
Mindikar ha spiegato che i lavoratori stranieri dovranno sottoporsi a delle visite mediche. L’identificazione di una loro possibile tendenza omosessuale comporterà il divieto del visto e del permesso di soggiorno. La polizia religiosa saudita prevede inoltre di punire gli omosessuali attraverso il carcere e frustate pubbliche.
Una vera e propria guerra quella dichiarata. L’Arabia Saudita ha deciso anche di avviare delle indagini che mirano a quantificare quella che loro definiscono “devianza sessuale”. Secondo quanto stimato, fino ad adesso, sono stati individuati 19 mila omosessuali nel Paese, di cui 11 mila risultano essere sauditi.