Il boss Bernardo Provenzano non è in grado di partecipare coscientemente al processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha ribadito il gup Piergiorgio Morosini, titolare del procedimento, che è sospeso, sulla base dell’ultima perizia psichica fatta sul capomafia. Il processo è stato rinviato al 29 gennaio per una nuova valutazione delle condizioni dell’imputato.
Nella perizia gli esperti incaricati dal gup avevano diagnosticato a Bernardo Provenzano “una grave disabilità motoria e cognitiva tali da non consentirgli alcuna partecipazione al processo in termini coscienti”. A sollecitare la perizia era stata la difesa del capomafia dopo che il tribunale di sorveglianza di Bologna, rigettando la richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena fatta dai legali, aveva stabilito che Provenzano e’ ancora in grado di mandare ordini all’esterno. Una valutazione in contrasto netto con quella ribadita da mesi dai periti del gip, Renato Ariatti e Andrea Stracciari, certi dell’incapacità del boss. L’avvocato del capomafia ha inviato la perizia al tribunale di sorveglianza di Roma che domani deciderà sulla richiesta di revoca del 41 bis per il boss e alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo a cui i legali hanno fatto ricorso contro una “detenzione disumana”.