Il Nobel per la Chimica 2013 è stato assegnato agli scienziati l’austriaco-statunitense Martin Karplus dell’Università di Strasburgo, lo statunitense britannico Michael Levitt dell’Università di Cambridge e all’israeliano statunitense Arieh Warshel dell’Università di Southern California “per i loro studi sullo sviluppo di modelli multiscala per sistemi chimici complessi”. Lo ha annunciato l’Accademia Reale di Stoccolma.
Karplus, Levitt e Warshel hanno posto le basi per i programmi usati oggi in tutto il mondo per comprendere e prevedere i processi chimici. I modelli realizzati al computer in chimica sono diventati una risorsa fondamentale per la ricerca, soprattutto negli ultimi anni.
Chi sono questi studiosi? Martin Karplus è nato a Vienna, in Austria, nel 1930 e ha conseguito il dottorato al California Institute of Technology (Stati Uniti) nel 1953. È docente presso l’Università di Strasburgo in Francia e presso l’Università di Harvard.
Michael Levitt è nato nel 1947 a Pretoria, in Sudafrica, e ha cittadinanza statunitense, britannica ed israeliana. Ha conseguito il dottorato nel 1971 presso l’Università di Cambridge (Regno Unito) ed è docente presso la Stanford University in California.
Arieh Warshel è nato nel 1940 in Israele e ha conseguito il dottorato nel 1969 presso l’Istituto Weizmann di Scienze israeliano. È docente presso l’University of Southern California (Stati Uniti).
Grazie ai loro studi è stato possibile realizzare modelli e programmi computerizzati che permettono di vedere al rallentatore le reazioni chimiche, prevedendo anche la loro evoluzione.
I tre ricercatori sono riusciti nell’impresa molto complicata di sfruttare contemporaneamente la fisica classica (spazio e tempo considerate entità assolute) e la più complessa fisica quantistica. Prima dell’elaborazione del loro sistema, i chimici dovevano scegliere quale delle due usare per i loro studi ed esperimenti.
Negli anni i sistemi ideati da Karplus, Levitt e Warshel sono stati ulteriormente affinati. Oggi in laboratorio il computer è tanto importante quanto lo sono le provette e il resto della strumentazioni per effettuare gli esperimenti. I modelli informartici di solito prevedono con ottima approssimazione l’esito di un esperimento in provetta.