PALERMO, 7 OTTOBRE 2013 – Quarta vittoria consecutiva, l’ottava stagionale su 14 gare. Settima pole position, quarta consecutiva. Ennesimo Gp cominciato in Pole e corso praticamente da solo. Queste considerazioni dovrebbero bastare per rendere l’idea di quello che ormai è un dominio incontrastato e incontrastabile. Troppo più forte la Red Bull di Sebastian Vettel. Troppo veloce, troppo perfetta. Il tedesco non soffre quasi mai problemi di sorta e riesce a sfruttare appieno le caratteristiche di un razzo a quattro ruote.
Anche domenica in Corea si è ripetuto il medesimo copione. Pole position e gara in solitaria, con le altre dietro ad arrancare. Ad annaspare è soprattutto la Ferrari, che riesce addirittura a peggiorare i posti in griglia di partenza. Il quinto e il sesto posto di Alonso e Massa potevano far ben sperare per una gara quantomeno da podio. Invece nulla. Solo sesto lo spagnolo, nono posto per Massa.
In particolare Alonso ha sbagliato la scelta delle gomme, dovendo poi ovviare con una prematura sosta ai box, così da sostituire le super-soft con le media. In compenso ha sofferto molto nei duelli, prima con Raikkonen e successivamente con Hamilton. In entrambi i casi ne è uscito sconfitto. Segnale di un’auto che non riesce a girare ai livelli delle sue dirette concorrenti. La sfida con l’inglese è stata molto appassionante, ma la differenza alla fine l’han fatta le monoposto.
Discorso diverso per Massa. Il brasiliano ha pagato l’errore in partenza, mentre si trovava in frenata alla terza curva. Errore che poteva costare caro anche all’altra Ferrari che ha rischiato di venire travolta dal testacoda del brasiliano. Da lì ecco la solita gara anonima che si conclude altrettanto anonimamente in nona piazza.
A questo punto la scuderia di Maranello ha molto da riflettere. Le lezioni subite da Vettel nella scorsa stagione non sono servite e i problemi vecchi continuano a persistere. Anche Alonso sembra non riuscire a fare la differenza come suo solito, ma nonostante questo si trova matematicamente ancora in corsa. 77 punti dividono Vettel e lo spagnolo. Diciamo che con questa Red Bull ci vorrebbe un miracolo. Al tedesco volante, infatti, basterebbe vincere domenica in Giappone e sperare in un ritiro del suo principale concorrente per laurearsi matematicamente campione. Per la quarta volta consecutiva.