Pavitra Bhardwaj aveva 40 anni e ha deciso di togliersi la vita 7 giorni fa, dandosi fuoco davanti la sede del governo: la donna è morta dopo una lunga settimana di agonia.
Pavitra era un’assistente universitaria indiana, licenziata dopo esser stata stuprata dai suoi colleghi tre anni fa: il motivo della fine del rapporto di lavoro con l’università di new Delhi era la volontà della donna di denunciare la violenza subita. Una settimana fa la quarantenne non ce l’ha fatta più e ha dato vita all’estremo gesto di protesta: a svelarlo il fratello Vinay, che ha raccontato come gli ultimi mesi Pavitra abbia tentato di denunciare il caso, aiutata dal marito – capo poliziotto a Delhi – ma non c’è stato nulla da fare.
Il 90% del corpo di Pavitra era ustionato, quando è arrivata all’ospedale di Lok Nayak, dove la situazione è stata subito chiara. Ancora una morte assurda in un paese il cui governo si distingue sempre di più per una netta cecità nei confronti delle violenze subite dalle donne.