Un presidio della Fai nella sede di Confindustria Sicilia. D’ora in avanti la Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane avrà la possibilità di accompagnare e sostenere, ancora più da vicino, gli imprenditori che decideranno di ribellarsi al racket. È questa la decisione presa oggi dal Direttivo che Confindustria Sicilia ha deciso di tenere a Trapani, la territoriale guidata dall’imprenditore Gregory Bongiorno, che qualche settimana fa ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori.
“Sono contento – ha commentato Bongiorno – che questa iniziativa parta da Trapani, una provincia dove il pizzo è ancora una realtà diffusa. È importante che cresca la sensibilità civile su questo tema ed è altrettanto importante dare il maggior supporto possibile agli imprenditori che denunciano”. “L’accordo che abbiamo raggiunto oggi – ha detto il presidente della Fai, Tano Grasso, – rappresenta il coronamento di un lavoro che va avanti da vent’anni e che oggi ha raggiunto un traguardo importante grazie ai contatti con la grande imprenditorialità siciliana”.
“Il nostro obiettivo – ha sottolineato il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante – è quello di sostenere chi decide di ribellarsi a una cultura che per anni è stata vissuta come ‘normalità’. La rivoluzione che abbiamo innescato deve proseguire senza tentennamenti e il fatto di avere un presidio della Fai nella sede di Confindustria non può che aiutarci in questo percorso”. “Il rapporto con la Fai e con il suo fondatore Tano Grasso è sempre stato molto forte – ha affermato Ivan Lo Bello, past president degli industriali siciliani -. Da anni c’è una grande collaborazione e oggi si fa un ulteriore salto di qualità con la presenza diretta della Fai in Confindustria Sicilia”.