Sono ancora ferme le ricerche dei dispersi nel naufragio di giovedì scorso a Lampedusa. Intanto nell’hangar, la cerimonia e il silenzio per le vittime
LAMPEDUSA, 5 OTTOBRE 2013 – A Lampedusa continua ad esserci forte vento di scirocco e il mare forza 5. Le avverse condizioni climatiche stanno impedendo ai sub di immergerei nel punto in cui è affondato il peschereccio.
Le ricerche vanno dunque avanti al momento solo con gli aerei e gli elicotteri della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, che si alternano in volo per controllare lo specchio di mare attorno al punto in cui è avvenuto il naufragio. Secondo il racconto dei sopravvissuti, in mare potrebbero esserci ancora duecento cadaveri.
Questa la cronaca della giornata
17.30 Le bare delle 111 vittime i cui corpi sono stati recuperati dal mare sono disposte in fila nell’hangar dell’aeroporto di Lampedusa. Le bare non hanno nome, sono numeri: le identità delle vittime della strage di giovedì non sono conosciute. Don Stafano Nastasi, il parroco di Lampedusa, ha officiato una cerimonia per loro.
Nell’hangar giornalisti e cameraman, ma soprattutto il silenzio della grandezza di questa tragedia che ha scosso l’Isola e l’Italia intera.
15.30 “Il barcone, che è naufragato a poca distanza dalla costa lampedusana l’altro ieri, aveva a bordo 518 migranti. Ce lo hanno detto con precisione alcuni sopravvissuti che abbiamo incontrato nel centro di accoglienza. Loro dicono di aver fatto un calcolo preciso contando i viaggi dei pulmini che li portavano sul natante a Misurata”, ha svelato l’onorevole Mario Marazziti di Scelta Civica. Secondo la cifra fornita dai migranti superstiti sarebbero quindi 363 i morti del naufragio, considerato che 155 sono i sopravvissuti. Centoundici corpi sono stati recuperati e quindi mancherebbero all’appello 252 persone.
14.30 Sembrerebbe che i soccorritori dei migranti non dovranno affrontare indagini e inchieste: si apprende da fonti giudiziare che la Procura non avrebbe aperto nessun fascicolo sui soccorsi prestati nella mattina di giovedì.
13.01 Comincia la conferenza stampa, con Laura Boldrini e il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Il sindaco ha detto che al centro di accoglienza ci sono 1.000 profughi in più e che sono necessari i primi soccorsi.
12.45 I superstiti del naufragio di Lampedusa, dopo essere identificati, saranno indagati per immigrazione clandestina dalla Procura di Agrigento. Nessuna iscrizione è ancora avvenuta, ma ci sarà perché è un atto dovuto, spiegano i magistrati, legato a una norma in vigore. Il reato prevede come pena massima una multa di 5.000 euro
Intanto non si ferma l’onda lunga di migranti diretti verso l’Italia: in mattinata sono stati trasferiti a Porto Palo 120 siriani che erano a bordo di un gommone intercettato ieri a 140 miglia a sud di Capo Passero, soccorsi prima in acque maltesi da un mercantile battente bandiera panamense e poi trasferiti a bordo di due motovedette della Guardia Costiera a Porto Palo. Giunte in porto le due motovedette sono di nuovo salpate per raggiungere un altro barcone in difficoltà, segnalato a 28 miglia a sud di Porto Palo, sul quale si sarebbero circa 200 migranti.
12.35 Cinque pescherecci lampedusani hanno sfidato il mare Forza 5 per andare a deporre una corona di fiori vicino al punto del naufragio dei migranti. Un momento emozionante e commovente anche per i cinquanta uomini del mare che erano a bordo e che ogni giorno escono per le battute di pesca e che spesso tornano con migranti salvati nel Canale di Sicilia. ”Abbiamo manifestato – dice Totò Martello, presidente del consorzio dei pescatori – contro chi ogni volta che accade una tragedia e si accendono i riflettori sull’isola porta solidarietà; ma quando si spengono i riflettori i pescatori, i lampedusani, restano al buio coi loro problemi. La sensibilità dei nostri politici non viene manifestata altrettanto quando bisogna affrontare temi fondamentali per la vita quotidiana di chi nell’isola ci vive”.
11.45 Altri sei sommozzatori dei Vigili del fuoco sono giunti a Lampedusa col traghetto Pietro Novelli portando un furgone carico di attrezzatura dal compartimento di Reggio Calabria. I sub parteciperanno con i loro colleghi già sull’Isola alle operazioni di ricerca dei dispersi del naufragio dell’altro ieri.
11.03 Due trasferimenti di migranti, ospiti nel centro d’accoglienza di Lampedusa, sono previsti per la mattinata di oggi. Il primo, di 40 persone, sul traghetto di linea per Porto Empedocle, dove giungeranno in serata per essere condotti a Pozzallo. L’altro, di 100, con un ponte aereo per Crotone e Foggia. Al Centro di contrada Imbriacola a Lampedusa rimarranno 925 persone.
10.39 Il presidente della Camera, Laura Boldrini, è appena arrivata al Centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa, dove sono stipati oltre mille migranti a fronte di una capienza di 300 posti. Nella visita il presidente Boldrini è accompagnato dal sindaco dell’isola, Giusi Nicolini, e dal prefetto di Agrigento.
10.05 “Noi eravamo in otto sulla mia barca e ci siamo sbracciati per cercare di salvare quante più persone potevamo. Ne abbiamo portate in salvo 47. Ho visto su tutti i siti di Internet il video di uomini della Capitaneria di porto che riprendeva un salvataggio. Mi chiedo perché facevano riprese invece di salvare la gente?”. Lo dice Vito Fiorino, proprietario dell’imbarcazione Gamar che alle 6.30 dell’altro ieri è giunto per primo sul luogo del naufragio lanciando l’Sos alla Guardia costiera e ai pescherecci della zona. “Se la prendevano alla leggera – aggiunge – non è così che si agisce mentre la gente bolle in mare. Hanno rifiutato di prendere a bordo qualche persona che avevamo già salvato perché il protocollo, hanno detto, lo vietava. Quando siamo tornati al porto carichi di naufraghi abbiamo visto la vedetta della finanza che usciva come se stessero andando a passeggiare. In casi del genere non si va con questi natanti enormi si va con barche piccole e veloci per pensare di salvare le persone”. “Il sindaco – conclude – ha infangato i pescatori. Come fa a dire che un pescatore vede il fuoco in mare e non si dirige subito in quella zona? Dicono che i pescherecci hanno tirato dritto. Ma la Capitaneria ha chiaro il quadro della situazione, sa chi era e chi non era in zona e che tragitto ha compiuto; io non voglio lodi ma neanche essere infangato”.
10.00 La Procura di Agrigento non ha aperto alcuna inchiesta sui soccorsi prestati in mare ai migranti che erano sul barcone naufragato due giorni fa al largo di Lampedusa. Lo si apprende da fonti giudiziarie sottolineando che alcun fascicolo è stato istruito né su civili né su militari e forze dell’ordine.
9.58 “Aprite i conventi chiusi e testimoniate la solidarietà”. Il vescovo della diocesi di Noto, Antonio Staglianò, dopo la tragedia di Scicli e Lampedusa, accogliendo il monito di Papa Francesco ha “chiesto a tutti questo grande coraggio”. “Dobbiamo prepararci e meglio di quanto fino ad ora abbiamo fatto – ha aggiunto monsignor Staglianò – ad accogliere e comunicare, a testimoniare il Vangelo come accoglienza della vita e fratellanza per la comune appartenenza alla specie umana”.
9.31 È partito dal porto di Lampedusa il corteo di barche di pescatori che andranno a posare una corona di fiori a largo della costa per rendere omaggio ai migranti del tragico naufragio dell’altro ieri. “I pescatori salvano vite – ha detto Totò Martello, presidente del Consorzio dei pescatori – rispediamo al mittente le accuse di non aver soccorso gente che stava morendo in mare”.