Madagascar, era palermitano una della vittime del linciaggio della folla

di Redazione

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Madagascar, era palermitano una della vittime del linciaggio della folla

| venerdì 04 Ottobre 2013 - 10:32

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Era originario di Palermo, Roberto Gianfalla, l‘italiano linciato ieri in Madagascar da una folla inferocita che lo accusava di essere responsabile, insieme ad altre due persone, di traffico d’organi

 

PALERMO, 4 OTTOBRE 2013 – Una delle vittime del linciaggio di ieri in Madagascar si temeva che fosse italiana. Oggi la conferma: si tratta del palermitano Roberto Gianfalla. Le altre vittime sono un francese e un malgascio. I tre sono stati bruciati vivi perchè sarebbero stati dei trafficanti di organi. 

 

Era partito anni fa dal capoluogo siciliano. E in città, secondo alcuni suoi conoscenti, non avrebbe più alcun parente stretto. Il padre è morto da tempo e una sorella e un fratello vivono in Francia. Gianfalla era separato dalla moglie e padre di due figli. Una di loro abiterebbe in Toscana.

 

“A Palermo viveva come un vagabondo – ricorda il gioiellerie Tullio Marceca che ha un negozio in via Meli – Abitava in una casa diroccata in un vicolo qui vicino. Era un ragazzo buono ma a volte perdeva il controllo. Noi lo abbiamo aiutato parecchie volte. Gli abbiamo comprato, cibo e vestiti e anche un fornellino a gas per cucinare”.

 

“Era disoccupato – aggiunge – e una volta gli trovai un lavoro in una pizzeria, vicino al mercato della Vucciria. Ma dopo un mese mollò perché diceva che era un mestiere troppo faticoso”. “Anche il padre di Roberto abitò in Francia – aggiunge Fabrizio Marceca – Con Gianfalla ci scambiavamo messaggi su Facebook e le ultime volte che ho avuto sue notizie mi disse che sarebbe andato in Madagascar”.

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