Sono tutti in prognosi riservata i quattro sopravvissuti al naufragio di Lampedusa, due donne, un uomo e un ragazzo di 16 anni, ricoverati all’ospedale Civico di Palermo. Le loro condizioni sono stabili: respirano e si alimentano autonomamente

PALERMO, 4 OTTOBRE 2013 – Sono ottimisti i sanitari sulla possibilità di ripresa dei quattro eritrei ricoverati all’ospedale Civico di Palermo a seguito del naufragio di Lampedusa.

I sopravvissuti sono stati trasportati a Palermo in elisoccorso: avevano ingerito gasolio e acqua marina e presentavano gravi insufficienze respiratorie. Sono ancora in prognosi riservata ma respirano ormai senza bisogno di assistenza meccanica. La riserva diagnostica permane a causa delle possibili complicanze di tipo infettivo e respiratorio che si potrebbero presentare in futuro.

Stamattina è stato possibile comunicare con loro grazie all’intervento di una mediatrice culturale. Smentita la notizia, circolata su alcuni quotidiani, che una delle donne ricoverate fosse incinta. “Ha raccontato di aver avuto un’interruzione di gravidanza durante il viaggio – ha spiegato il dottor Romano Tetamo, direttore dell’unità operativa anestesia e rianimazione 2 – ed è per questo che aveva l’utero ingrossato. Avevamo fatto tutti i controlli possibili per accertarci che non fosse incinta. A quanto pare è stata anche violentata durante la traversata”.

Il Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Civico Carmelo Pullara ha sottolineato lo spirito di accoglienza dell’ospedale e il grande impegno di tutti i sanitari che si sono impegnati ben oltre il loro normale orario di lavoro per far fronte all’emergenza.

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