Accorata informativa del vice premier alla Camera: dal duro appello all’Ue alla candidatura di Lampedusa per il Nobel per la pace.
ROMA, 4 OTTOBRE 2013 – Il ministro degli Interni Alfano, di ritorno da Lampedusa, interviene alla Camera dei deputati con parole dure rivolte soprattutto all’Unione Europea: “L’Europa ha intenzione di difendere la frontiera che ha disegnato con il trattato di Schengen? Proteggere le proprie frontiere significa proteggere i propri cittadini e anche i migranti dai trafficanti di morte. L’Europa decida”.
Il ministro ha sottolineato che la tragedia di ieri non è arrivata certo a sorpresa: “Sono arrivati più di 30mila migranti quest’anno in Italia, la gran parte è stata soccorsa, perché noi siamo andati a prenderli con i nostri mezzi, spesso ben oltre la competenza nostra, fino alla riva di alcuni Paesi anch’essi europei”. A tal proposito Alfano fa un appello: “Gli aerei e i militari di Frontex devono vigilare sul Mediterraneo”.
La strategia integrata che tutti acclamano a gran voce deve dunque passare dall’Europa: “Oggi noi abbiamo un nuovo check point Charlie che si trova in mezzo al Mediterraneo”, tuona il vice premier, che martedì prossimo parlerà al Consiglio affari interni dell’unione Europea a Bruxelles. Per Alfano bisognerà “imporre agli Stati da cui partono” i barconi dei migranti “una cooperazione con noi per arginare le partenze”, così come servirà “una cooperazione tra le forze di polizia”, il tutto “con una supervisione dell’Europa”.
Questa supervisione dell’Europa dovrà essere fortemente caldeggiata da tutte le parti italiane, ma Alfano ha già fatto la sua mossa: “Di queste azioni concrete ho parlato con la commissaria Malstrom chiedendole ed ottenendo che la questione venga messa al primo punto dell’ordine del giorno della riunione di Lussemburgo”. Infine Alfano conclude lanciando ufficialmente la proposta già dichiarata ieri: “Noi candideremo Lampedusa per il premio per la Pace e speriamo nell’appoggio dell’Unione Europea”.