Il boss è accusato di aver messo a disposizione il gruppo di fuoco per le stragi mafiose di Milano, Firenze e Roma
FIRENZE, 3 OTTOBRE 2013 – Il sostituto procuratore generale di Firenze Giuseppe Nicolosi ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado con cui, nell’ottobre del 2011, la Corte d’Assise di Firenze ha condannato all’ergastolo il boss Francesco Tagliavia con l’accusa di aver messo a disposizione il gruppo di fuoco per le stragi mafiose di Milano, Firenze e Roma degli anni 1993-1994.
Nel corso della sua requisitoria Giuseppe Nicolosi, che sostiene l’accusa insieme al sostituto procuratore generale Alessandro Crini, ha spiegato che “anche senza le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza la posizione che emerge rispetto a Tagliavia è comunque quella di responsabile di questi fatti di strage”.
Nicolosi ha quindi ricordato le dichiarazioni di altri collaboratori di giustizia, fra i quali Fabio Tranchina ascoltato anche durante questo processo in Corte d’Assise d’Appello a Firenze. Secondo quanto emerso dalle indagini della procura di Firenze, Tagliavia era il capo famiglia di Corso dei Mille che faceva parte del mandamento di Brancaccio guidato dai fratelli Graviano. Tagliavia ha alle spalle anche una condanna all’ ergastolo per l’attentato di via d’Amelio ed è ritenuto responsabile di numerosi omicidi. La sentenza è attesa per la prossima settimana: il programma prevede udienze l’8, il 9 e il 10 ottobre.