Parlando della credibilità di Gaspare Spatuzza (nella foto) durante la requisitoria al processo di appello al boss Francesco Tavaglia per le stragi mafiose del 1993-1994, il sostituto pg di Firenze Alessandro Crini ha detto che bisogna seguire un pensiero lineare piuttosto che i complessi sistemi criminali.
FIRENZE, 3 OTTOBRE 2013 – Seguire la linearità piuttosto che gli arzigogolati sistemi criminali. È quanto ha detto il sostituto pg di Firenze Alessandro Crini parlando della credibilità di Gaspare Spatuzza durante la requisitoria al processo di appello al boss Francesco Tagliavia, per le stragi mafiose del 1993-1994.
“Se un dato, un qualcosa noi abbiamo capito da queste vicende – ha detto Crini – è che, certamente, la linearità aiuta la comprensione, rispetto a quando si ragiona troppo di sistemi criminali, di cose troppo complesse, che prevedono una sorta di corresponsabilità”.
“Nella prova del dolo la prova deve essere diretta e semplice”, ha spiegato il sostituto pg di Firenze. “Il sistema criminale andrebbe bene se si trattasse di un delitto colposo, che io commetto anche non sapendolo: ecco il sistema, la compartecipazione, un pezzettino per tutti. Ma non è questo”. L’idea che Spatuzza possa essersi inventato una riunione ad hoc fra mafiosi per “incastrare” Tagliavia, ha detto Crini, “ci sembra francamente, un pochettino arzigogolata, poco lineare e, come tutte le cose poco lineari, tendenzialmente non vera”.