Mentre a gran voce si parla di modificare la legge Bossi-Fini, l’ex leader del Carroccio tuona: “Non va cambiata”
PALERMO, 3 OTTOBRE 2013 – L’orrore della strage di migranti a Lampedusa deve portare “a una revisione della nostra legislazione in materia e a una più attenta gestione dei flussi migratori”: è il presidente del Senato Piero Grasso a richiamare l’attenzione della politica sul concreto.
Perché al di là del dolore e dello sgomento, le istituzioni non possono rimanere inermi nel vedere giorno dopo giorno, mese dopo mese, l’infinita tragedia degli sbarchi dei migranti in Sicilia, fino ad arrivare alla strage di questa mattina: Il richiamo alla responsabilità, all’accoglienza e al soccorso di chi fugge da situazioni disperate deve essere sentito da tutte le forze politiche e deve portare a una revisione della nostra legislazione in materia e a una più attenta gestione dei flussi migratori”, ha precisato grasso, che ha continuato: “Quella che è avvenuta a Lampedusa – scrive Grasso – è una tragedia enorme, della quale ancora non conosciamo l’entità. Immaginare l’orrore dei cinquecento migranti su quel barcone in fiamme che si è inabissato è impossibile”.
“Noi non possiamo lasciare al loro destino i migranti, l’Italia non deve essere lasciata sola dall’Europa: questa sfida coinvolge tutta la comunità internazionale sia nell’accoglienza che nel sostegno ai paesi di origine, affinché la fuga non sia la sola speranza”, è il monito di Grasso alle istituzioni: “Prioritaria in questo senso la creazione di un corridoio umanitario per i profughi e la repressione della tratta di esseri umani”.
Eppure uno dei fautori della legge in vigore ha affermato perentorio che la Bossi-Fini “non va cambiata”. Umberto Bossi, parlando con alcuni cronisti in Transatlantico, commenta così e difende la sua legislazione vigente: “L’unica piccola difesa che è rimasta al Paese”.
Per La Lega la colpa è “della coppia Boldrini-Kyenge”. “La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi”, ha detto Gianluca Pini, vicepresidente del gruppo Lega Nord a Montecitorio.
Puntuale la replica di Cecile Kyenge. Oggi è stato segnato “un punto di non ritorno rispetto a questa forza politica. Se uno vuole prendere il palcoscenico, non è questo il momento per farlo”, ha detto il ministro dell’Integrazione. “Imputare la responsabilità morale di quello che sta accadendo a Lampedusa, a me e alla presidente della Camera come ha detto Pini è offensivo per noi ma soprattutto per le vittime e per le coscienze dei cittadini italiani”.
Ma Umberto Bossi è tornato alla carica. “Bisogna stare attenti a non dare messaggi sbagliati, sennò la gente arriva qui in massa”, ha detto. “Sbagliano tutti coloro che mandano messaggi che attirano la gente – ha detto il Senatur – non solo Kyenge-Boldrini, è un problema della sinistra. La legge Bossi-Fini è perfetta, non va cambiata. E’ l’unica piccola difesa rimasta al Paese”.
E mentre Roberto Maroni non ha voluto commentare le parole di Pini, il vice segretario della Lega, Matteo Salvini, ha postato su Facebook: ”L’Europa esprime ‘tristezza’ per i morti in mare. Ipocriti schifosi”. Ed ha attaccato: ”Prima favoriscono l’immigrazione clandestina e attaccano la Lega, poi piangono. Assassini”. Quanto al ”Governo Letta-Boldrini-Kyenge, basta ipocrisie”.