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“Il computer di Falcone è stato violato” Genchi depone in Aula e avanza nuovi sospetti

L’ex vice questore aggiunto racconta che qualcuno avrebbe cancellato file e programmi dal pc che il giudice ucciso a Capaci aveva al ministero dell’Interno

 

CALTANISSETTA, 3 OTTOBRE 2013 – Il computer di Giovanni Falcone al ministero della Giustizia sarebbe stato violato da ignoti. Ad avanzare questa ipotesi è Gioacchino Genchi, avvocato ed ex vice questore aggiunto, deponendo al processo “Borsellino quater” nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta. 

 

Genchi ha spiegato che l’allora capo della procura nissena, Salvatore Celesti, lo coinvolse nell’esame dei supporti informatici del giudice, subito dopo la strage di Capaci. “Alcuni file del computer di Falcone – ha riferito – custodito in una delle stanze della sezione Affari penali del ministero furono violati nonostante la stanza fosse sequestrata”. 

 

“Sul portatile – ha proseguito Genchi – qualcuno installò un programma pc tools, utilizzato sia per recuperare che per cancellare definitivamente i file. Stessa cosa avvenne per l’agendina elettronica. Dopo la decodifica dell’agenda, venni messo da parte, il clima nei miei confronti cambiò. Mi assegnarono la scorta e mandai una lettera al questore di Palermo, rifiutandola”.

 

Genchi ha anche raccontato delle parole che Falcone avrebbe rivolto a Pietro Giammanco, allora procuratore capo di Palermo, subito dopo l’omicidio Lima. “Adesso i tuoi amici cosa dicono di questo omicidio?” Questo avrebbe chiesto falcone, secondo le dichiarazioni di Genchi, precisando poi: “Amici nel senso di amici politici”.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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