Una vigilia particolare per il centravanti palermitano (nella foto, in maglia rosanero immortalato in una figurina Panini) che seppe conquistare il Rigamonti. Aneddoti, considerazioni e ricordi. Come quella volta che fece meglio del centravanti della Juventus
PALERMO, 3 OTTOBRE 2013 – La vita dell’ex sui campi di calcio è spesso dura. Contestazioni da parte dei tifosi amareggiati della tua squadra precedente e fischi da quelli attuali se non dovessi esultare, mettiamo il caso, segnando contro gli ex compagni. Poi ci sono le eccezioni. Quei giocatori che rimangono comunque nel cuore degli ultras perché troppo forte e bello il ricordo delle loro gesta. A loro tutto viene perdonato e ogni esibizione tra quelle che n tempo erano mura amiche viene salutata unicamente da applausi.
E’ il caso di Gaetano Troja, ex di Palermo e Brescia, che domenica seguirà il confronto tra le due squadre con il cuore diviso. Le radici, il sangue e sette stagioni in trincea da centravanti vecchio stampo dicono Palermo, ma sono tanti e troppo forti i bei momenti vissuti in maglia biancazzurra. Società che decise di puntare su quel giovane centravanti tutto fisico e generosità, reduce da un ottimo campionato di B con 12 segnature al suo attivo. In un’epoca di marcature a uomo, in cui i difensori non mollavano i propri dirimpettai nemmeno negli spogliatoi, è un risultato di tutto rispetto. Specie in quel Palermo da bassa classifica di serie cadetta. Il Brescia scelse lui per sostituire il grande idolo di casa, Virginio De Paoli, appena ceduto alla Juventus.
Per un palermitano al nord poteva essere un’impresa ardua riuscire a far breccia in quel pubblico. Superando i pregiudizi territoriali e il ricordo del vecchio campione. Ma Tanino, così lo hanno sempre chiamato affettuosamente, ci riuscì facendo leva sulla sua generosità di calciatore che dava tutto fino al novantesimo.
“Un’esperienza bellissima, dal punto di vista umano e sportivo – ricorda Troja -. Avevo 22 anni, ero un esordiente in serie A e la città mi ha accolto benissimo. Mi sono trovato così bene che non sarei voluto tornare a Palermo quando i rosanero mi ricomprarono dopo due anni”. Stagioni che hanno lasciato ricordi indelebili e momenti indimenticabili. Come quella volta in cui a Mompiano arrivò il grande ex De Paoli a guidare l’attacco della Juve di Heriberto Herrera. “Fu una partita incredibile – racconta -. I tifosi lo accolsero con l’affetto che meritava e i fotografi ci fecero tantissime foto insieme. Quella partita finì 1-1 e la rete per il Brescia la misi a segno io. Tanto era sentita la sfida nella sfida che il giorno dopo un quotidiano titolò ‘Troja 1, De Paoli 0’. Ma il match si era chiuso in perfetta parità”.
Da ricordare anche la splendida esecuzione della rete. Un flashback che regala altre emozioni mai sopite: “Segnai in tuffo di testa. Il portiere dei bianconeri era Roberto Anzolin e per cinque minuti lo stadio mi tributò un lunghissimo applauso. Fu una scena molto toccante”. Sfogliando l’album dei ricordi si torna velocemente a Palermo. Ed ecco che il destino mette di fronte Troja e i sostenitori di cui è stato idolo per due buonissime stagioni. “Le squadre si trovavano entrambe in serie B quando col Palermo ritornai a Brescia per la prima volta da ex. Fui accolto con tutti gli onori del caso. Ho salutato il pubblico andando sotto la curva, che non mi ha fischiato nemmeno in occasione della rete che consentì a quel Palermo di espugnare il Rigamonti”. E torniamo al discorso fatto all’inizio. Troppo importante il suo contributo alla causa per essere cancellato da una rete.
Sabato Brescia e Palermo saranno ancora una volta di fronte con Troja come spettatore molto più che interessato: “Il Palermo è la squadra del mio cuore, ma seguo sempre il Brescia. Quella attuale è una compagine con tanti buoni giocatori, soprattutto giovani. Caracciolo è il loro leader, insieme a Budel, ma devo ammettere che manca qualche tassello per essere veramente competitivi. L’Airone viene lasciato troppo spesso da solo a sgomitare tra le maglie avversarie. C’è bisogno di una seconda punta che possa appoggiarlo nell’azione offensiva”.
E i rosanero? “Anche il Palermo necessita di qualche ritocco. Soprattutto a centrocampo, dove manca un vero regista. Tra l’altro tutt’e due le squadre hanno tecnici nuovi, Iachini e Bergodi, che in pochi giorni non possono di certo fare miracoli”. A questo punto però è doveroso chiedere il pronostico del doppio ex. “Secondo me finirà in pareggio – esclama Troja -. Entrambe le compagini sono squadre che possono garantire un buon numero di reti, ma credo che alla fine si equivarranno”. L’ultima battuta vuole essere un saluto dell’ex centravanti a quei tifosi lontani che moltissimo continuano a trasmettergli ancora oggi: “Li ricordo sempre con affetto e per questo saluto tanto i sostenitori del Brescia”.