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Scuola, l’Anief: “Grave impedire ai giovani di accedere al concorso a cattedra”

L’età media dei docenti italiani non è stata ridotta nemmeno con il concorso a cattedra indetto dal Miur. La denuncia arriva dall’Anief: “I giovani docenti non possono essere condannati al precariato”

ROMA, 2 OTTOBRE 2013 – Secondo l’Anief nemmeno il concorso a cattedra è riuscito a ridurre l’età media dei docenti italiani: degli 8.303 vincitori della procedura concorsuale, di cui 3.255 assunti in estate, oltre la metà ha più di 35 anni. Ma il ministero dell’Istruzione non può prendersela che con se stesso, visto che nel bando di concorso, atteso da 13 anni, ha escluso dalle prove tutti coloro che si sono laureati dopo il 2002.

Anief sottolinea che due assunzioni su tre sono state effettuate su supplenti “storici” della scuola, che avrebbero dovuto essere stabilizzati sulla base della direttiva europea 1999/70/CE che obbliga lo Stato ad assumere i lavoratori con almeno tre anni di servizio anche non continuativo alle spalle.

“Con la preclusione a tutti i laureati negli ultimi dieci anni – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – il Miur ha creato i presupposti per aggravare, anziché alleggerire, l’età media dei docenti italiani. Che, è bene ricordare, è già la più alta al mondo. Il nostro sindacato aveva denunciato da tempo questa situazione paradossale, tra l’altro aggravata dalla fuga dei commissari, a seguito del pericolo di lavorare in estate nei giorni di ferie e dei compensi irrisori loro destinati dall’amministrazione”.

“L’assunzione di oltre 11 mila nuovi docenti – continua Pacifico – poteva inoltre costituire una possibilità per tante giovani donne aspiranti a questa professione: secondo il rapporto Cnel sul mercato del lavoro 2012-2013, quella dell’insegnamento è al quinto posto delle professioni predilette dal sesso femminile”.

“Non a caso l’85% del corpo insegnante italiano è composto da donne (mentre per gli uomini è solo 15mo posto). L’inspiegabile decisione del Miur di ammettere al concorso solo laureati prima del 2002 ha però bloccato sul nascere questa importante chance. Oltre 50 mila aspiranti docenti, molti dei quali giovani laureati, non possono essere condannati a vita al precariato. Mentre il corpo insegnante di ruolo diventa sempre più vecchio: basta ricordare – conclude Pacifico – che secondo il rapporto Education at a glance, già nel 2011 il 47,6% dei maestri elementari, il 61% di quelli delle medie e il 62,5% delle superiori aveva oltre 50 anni”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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