Guelfi bianchi e neri. I fedelissimi che saranno ricordati e i badogliani pronti a mollare. Il Re è nudo e adesso la coperta sotto cui nascondersi si è accorciata. Forse è cambiata. Mutano così gli interessi del berlusconiano duro e puro Sallusti che urla “Vigliacco” al Cicchito che tradisce il suo domine in nome del popolo sovrano.
PALERMO, 2 OTTOBRE 2913 – Si apre il sipario, la scena di sempre e lì uno accanto alla’ltro gli alfieri del Re. Due dei volti che meglio hanno rappresentato, difeso e raccontato l’epopea berlusconiana. Alessandro Sallusti, direttore di Libero ( Giornale satirico, a detta di Cicchitto) e Fabrizio Cicchitto,appunto,di cui tutti conoscono la determinazione nel difendere la causa del Signore di Arcore. Bene.
Ci si aspetta, tra un’alzata e una schiacciata, il perfetto duo dialettico di centro destra pronto a zittire la misurata rappresentante del Pd, ospite “in bianco” di ieri sera nel programma di Floris. E invece ecco che ti trovi le due “aquile” pidielline a duellare con ferocia sulla bontà della fiducia al governo Letta e del futuro di Silvio Berlusconi.
Ma cosa è successo?
Inizia tutto quando il giornalista ha dichiarato a gran voce; “Ho ricevuto una telefonata, mi hanno appena comunicato che berlusconi ha deciso di votare la sfiducia al governo“. Per Sallusti e quindi subito pronta la prima mossa, la seconda per essere precisi, e via alle danze: ” Ci nel Pdl voterà la fiducia a Letta è un traditore un vigliacco“.
Cicchitto non è uno che le manda a dire : ” Io non cambio idea – spiega il parlamentare Pdl – Vigliacco ci sarai tu”. Al via la prima filippica contro i traditori di Sallusti: “Ritengo senza dubbio che chi segua Letta è un traditore. Tu cicchitto – incalza Sallusti – sai solo portare voti a Epifani”.
Niente da fare a Sallusti non riesce di appiattire il navigato ex capogruppo alla Camera: ”
Immediata la reazione di Cicchitto: “Sei un antiberlusconiano – urla e nervi a fior di pelle – Con la strategia della disfatta state distruggendo il Pdl e non fate gli interessi di Berlusconi. Noi ci battiamo da vent’anni per le sorti giudiziarie del Cavaliere. Invece tu col tuo modo di fare non ti dimostri all’altezza di chi ti ha preceduto nel tuo giornale”
“Stalinista” urla Cicchitto, “Scilipoti” urla l’altro. Sallusti promuove il nome del “popolare” “politico” in un insulto. Un picchiattore, un uomo di regime: per Fabrizio Cicchitto il giudizio su Sallusti è chiaro”.
“In tanti anni di Ballarò non avevo mai avuto paura che due ospiti venissero alle mani“, chiude Giovanni Floris.