Ars, è ancora scontro tra Ardizzone e Forzese. Entro il 7 ottobre i nuovi membri della Affari Istituzionali

di Redazione

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Ars, è ancora scontro tra Ardizzone e Forzese. Entro il 7 ottobre i nuovi membri della Affari Istituzionali

| martedì 01 Ottobre 2013 - 12:25

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È ancora scontro tra il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il deputato dei Democratici riformisti per la Sicilia Marco Forzese, presidente della Commissione Affari istituzionali. C’è tempo fino al 7 ottobre per sostituire i componenti che si sono dimessi in polemica per la vicenda nomine dell’Irsap

 

PALERMO, 1 OTTOBRE 2013 – Entro sette giorni i capigruppo dovranno indicare i nominati per sostituire i nove componenti della commissione Affari istituzionali che si sono dimessi in polemica con la gestione del presidente Marco Forzese, dei Democratici riformisti per la Sicilia, sulla vicenda delle nomine all’Irsap; se non lo faranno, la commissione sarà dichiarata decaduta e si procederà a nuove elezioni in base alla nuova “geografia” dei gruppi parlamentari.

 

È quanto stabilito in commissione regolamento dell’Ars, riunita dal presidente Giovanni Ardizzone. D’intesa con la commissione, Ardizzone scriverà una lettera ai capigruppo invitandoli a comunicare i nominativi dei sostituti entro il 7 ottobre. Non essendoci precedenti all’Ars, la commissione si è richiamata all’unico caso simile, avvenuto in Senato e che riguarda la commissione di Vigilanza Rai, sciolta nel 2009 dai presidenti di Camera e Senato dopo le tensioni tra l’allora presidente Riccardo Villari e la maggioranza. L’eventuale decadenza è disciplinata dall’art.38 del regolamento parlamentare: “Qualora una commissione non risponda per un mese agli inviti relativi alla sua prima convocazione, o non sia possibile raggiungere nello stesso tempo il numero legale, il presidente dell’Assemblea pone all’ordine del giorno dell’Assemblea stessa il rinnovo totale della commissione”.

 

Fuorioso il presidente della commissione Forzese che minaccia querele. “Il presidente dell’Ars attraverso la commissione per il regolamento vuole azzerare la mia commissione: ma lui è il garante delle regole all’interno del parlamento siciliano o il killer politico di Forzese? Se sarà così, la vicenda finirà in un’aula di tribunale”.

 

“C’era stato un ordine del giorno dell’aula che chiedeva lo stop sui vertici Irsap, alla luce del quale ho tentato in tutti i modi di evitare lo scontro istituzionale – sostiene Forzese – Ardizzone avrebbe dovuto chiedere al governo di ritirare le nomine, ma non lo ha fatto. Ad agosto ho chiesto un rinvio della commissione che Ardizzone non mi ha concesso, si è arrivati al voto: nove voti contrari, io mi sono astenuto. Da qui le dimissioni in blocco”.

 

Forzese inserisce questa vicenda e la conseguente presa di posizione del presidente Ardizzone all’interno di un contesto politico più ampio che coinvolge l’Udc, nel quale è stato eletto lo stesso Forzese. “Ho lasciato l’Udc perché il partito nella mia provincia catanese stava diventando la succursale del Mpa. Quando mi è arrivata una lettera di minacce all’Ars, l’unico a non esprimermi solidarietà è stato Ardizzone”. “Poi – ha aggiunto Forzese – con la nomina a segretario del catanese Pistorio, che è stato il capogruppo al Senato di Andreotti, il cerchio si è chiuso”.

 

Edy Tamajo, segretario regionale dei Democratici e riformisti per la Sicilia, ha affermato: “Il nostro supporto alla coalizione di governo passa dalla difesa della presidenza della prima commissione”. “Non tollereremo mortificazioni politiche – ha aggiunto il capogruppo Giuseppe Picciolo – ci aspettiamo una forte presa di posizione di tutte le forze di maggioranza a difesa di Forzese”. Per Marcello Greco, presidente della commissione Lavoro “il presidente dell’Ars fino ad oggi ha predicato bene, ma ora lo invito a fare un passo indietro sul suo operato”. “In questo momento la ‘rivoluzione’ di Crocetta passa dalla prima commissione – hanno detto Riccardo Savona e Salvo Lo Giudice – se questa si blocca, si ferma tutto”.

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