Scatta oggi l’aumento dell’Iva: l’Imposta sul valore aggiunto passa dal 21 al 22%. Un rincaro che, calcola Coop Italia, aumenterà i costi annui per le famiglie italiane di quasi 200 euro annui. L’aliquota, che viene applicata ai prodotti definiti non di prima necessità, riguarda molti elementi di acquisto abituale, dalla benzina al caffè
ROMA, 1 OTTOBRE 2013 – La benzina è aumentata di 1,5 centesimi, il gasolio di 1,4. Sono soltanto i primi effetti dell’aumento dell’Iva, passata da oggi dal 21 al 22%. Ma i rincari riguarderanno molti prodotti: caffè, vino, bibite gassate, succhi di frutta, televisori, giocattoli, mobili, prodotti per la cura della persona. E tanti altri.
Un salasso per le famiglie italiane, che spenderanno quasi 200 euro in più all’anno, secondo i calcoli di Coop Italia. Ma i consumatori del Codacons valutano addirittura una spesa annua di quasi 350 euro in più.
Lo Stato, dall’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto, si attende un gettito pari a 4,2 miliardi di euro, anche se gli analisti di mercato temono che la manovra provocherà nell’immediato l’aumento dell’evasione e il calo dei consumi.
Molta attenzione dovranno fare i commercianti per evitare errori nella fatturazione, soprattutto sugli ordini della merce. La vendita viene considerata effettiva al momento della consegna, quindi l’aliquota al 22% va calcolata anche sugli ordini effettuati prima del 30 settembre ma consegnati a ottobre. Solo nel caso in cui un acconto sia stato pagato prima dell’aumento, il fornitore dovrà emettere la fattura applicando l’Iva al 21%.
Intanto, per contenere i costi e non perdere clienti, Ikea ed Esselunga hanno annunciato che assorbiranno l’aumento dell’Iva abbassando i prezzi dei prodotti. Brutte notizie, invece, per chi si muove in auto: oltre l’aumento della benzina aumenteranno anche i pedaggi ai caselli autostradali. L’aumento è stato già annunciato dal Consorzio autostrade siciliane e le nuove tariffe sono già in uso ed esposte in tutti i caselli.
“L’aumento dell’Iva sarà in Sicilia un vero e proprio colpo di grazia per il commercio e produrrà la perdita di almeno migliaia posti di lavoro nei prossimi mesi”, ha affermato il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi, secondo il quale “l’incremento dell’aliquota al 22% non potrà essere assorbito dalla quasi totalità delle imprese siciliane, già schiacciate dalla crisi economica, e si riverserà direttamente sui prezzi al dettaglio, determinando una contrazione dei consumi fino al -3%”. “L’ulteriore riduzione degli acquisti – conclude Tanasi – porterà migliaia di piccole attività a chiudere i battenti nel corso del 2014. Saranno migliaia gli esercizi commerciali al dettaglio che, per gli effetti diretti e indiretti dell’Iva, saranno costretti a chiudere entro la fine del prossimo anno”.