Renato Zero: 63 anni da trasformista

di Redazione

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Renato Zero: 63 anni da trasformista

| lunedì 30 Settembre 2013 - 09:32

renatozero

Ha interpretato mille ruoli, ma è sempre rimasto fedele a sé stesso: chiamiamolo cantautore, showman, ballerino, produttore discografico, attore e doppiatore, perché Renato Zero nella sua carriera è stato tutto questo. E oggi chiamiamolo anche festeggiato, perché il 30 settembre è il giorno del suo compleanno.

 

PALERMO, 30 SETTEMBRE 2013 – Classe 1950, il vero nome è Renato Fiacchini e quello pseudonimo, Zero, è tutt’altro che casuale: è una sfida a quanti non hanno creduto in lui, a quanti l’hanno denigrato dicendogli “Sei uno zero”. Col col tempo abbiamo anche imparato a conoscerlo come “Re dei Sorcini”: una volta, negli anni Ottanta, a Viareggio la folla attorno a lui gli sembrò composta proprio da sorci e da allora i suoi fan presero quell’appellativo.

 

Trasformista per eccellenza, Renato è famoso per le capacità istrioniche e provocatorie: fu nei tardi anni Sessanta che creò il suo personaggio, per poi accogliere gli anni Settanta nel rispetto dello stile glam-rock, con un look fatto di cipria e paillettes. La sua è una provocazione che passa attraverso abiti e canzoni che sono passate alla storia, come Mi vendo o Triangolo: ammiccamenti e versi espliciti (ma mai volgari) si sono poi mischiati nel tempo a temi sociali e spirituali.

 

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Dai musical al cinema (ha lavorato anche come comparsa in alcuni film di Federico Fellini), l’ascesa verso il successo arriva con gli album pubblicati tra gli Settanta e Ottanta e la prima apparizione al Festival di Sanremo (tappa irrinunciabile per i cantautori italiani) è datata 1991, con la canzone Spalle al muro, un secondo posto e un enorme successo di pubblico.Il presente è un nuovo album, secondo capitolo del disco Amo, che uscirà il prossimo 29 ottobre.

 

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Accanto ad una carriera fatta di successi c’è la vita privata di Renato: lui non ha mai fatto dichiarazioni esplicite circa la sua sessualità, dichiarando di “non volersi attaccare addosso etichette che la vita potrebbe contraddire”, ed è sempre rimasto un ambasciatore delle libere scelte. Più volte ha dichiarato di preferire le donne (famose le storie con Enrica Bonaccorti e Lucy Morante), ma l’argomento non ha risparmiato polemiche: come quella con Alessandro Cecchi Paone, che l’ha accusato di nascondere il suo orientamento omosessuale per vergogna.

 

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