Sono almeno 13 i migranti morti annegati nel tentativo di raggiungere le coste di Scicli dopo che il barcone su cui viaggiavano si era arenato. Complici le buone condizioni atmosferiche, non si arresta l’ondata di sbarchi sulle coste siciliane. La notte scorsa la Guardia costiera ha condotto due operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. Napolitano: “Profonda commozione” (Foto di Ragusanews.com)
LAMPEDUSA (AG), 30 SETTEMBRE 2013 – Tragico sbarco di migranti nel Ragusano: almeno 13 extracomunitari, tutti uomini adulti, sono morti annegati nel tentativo di raggiungere a nuoto la riva di Scicli, nel Ragusano, dopo essersi lanciati in acqua da un natante che si era arenato. Sul posto stanno operando carabinieri, polizia, guardia di finanza e personale del 118. Sono in corso controlli di sommozzatori per cercare eventuali dispersi, che stando ai racconti dei sopravvissuti sarebbero molti. I superstiti che sono riusciti a raggiungere la riva sono stati assistiti dalle forze dell’ordine, da personale del 118 e da volontari. La dinamica ricorda lo sbarco di Catania del 10 agosto scorso in cui morirono sei extracomunitari.
L’imbarcazione, di otto metri, a bordo della quale viaggiavano i migranti annegati nei pressi di Scicli trasportava circa 150-200 persone ed è ora arenato a circa 5 metri dalla riva. La gran parte dei migranti è fuggita a piedi dopo aver raggiunto a nuoto la terraferma. Nell’area sono ora in corso ricerche delle forze dell’ordine per rintracciarli.
Intanto, fonti investigative hanno riferito che due uomini, sospettati di essere gli scafisti sono stati fermati. A lanciare l’allarme è stato un bagnante, che si trovava sulla spiaggia ed ha informato la Capitaneria di porto. L’uomo, secondo quanto si apprende, ha raccontato di avere visto l’imbarcazione che si arenava su una delle secche a poca distanza dalla costa. Poi ha udito delle urla e ha visto i migranti che si gettavano in acqua per raggiungere la riva. Mentre altri sono rimasti sul barcone. Il bagnante, sempre secondo il suo racconto, ha cercato di prestare i primi soccorsi e si è avvicinato ad uno dei migranti che ha toccato terra ma questi gli ha sferrato un pugno e si è allontanato di corsa, facendo perdere le tracce. Secondo gli investigatori potrebbe trattarsi di un altro scafista. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto due uomini picchiare e prendere a colpi di cinghia gli occupanti del barcone affinchè si buttassero in acqua.
C’è anche una donna incinta tra i migranti sbarcati. Immediatamente soccorsa è stata condotta nell’ospedale del comune del Ragusano. Le sue condizioni sarebbero gravi, come quelle di altri sette extracomunitari. A bordo del barcone, sul quale si trovavano circa 200 migranti, c’erano altre donne e bambini.
Il sindaco di Scicli, Franco Susino, ha proclamato il lutto cittadino per domani. Il primo cittadino si trova a Sampieri e insieme agli uomini della protezione civile sta assistendo alle operazioni di recupero delle salme dei migranti morti durante lo sbarco. Intanto, sul posto è giunto anche il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè. Settanta dei cittadini extracomunitari sono stati già trasferiti nel centro di prima accoglienza di Pozzallo.
Un carabiniere della tenenza di Scicli, Carmelo Floriddia, è l’eroe che, durante il tragico sbarco avvenuto stamane sulla spiaggia di Sampieri, ha salvato tre persone che erano in procinto di annegare ed ha recuperato i corpi di altri sei migranti che figurano tra le vittime. Il militare ha fatto di più: ha bloccato uno dei due scafisti, armato di un coltello e di una fune, che stava tentando di far ripartire il barcone per sfuggire all’arresto. Floriddia era con altri colleghi in servizio di pattugliamento sul litorale quando la loro attenzione è stata richiamata dalle grida dei bagnanti e dal trambusto provocato dallo sbarco. Resosi conto della gravità della situazione, il carabiniere si è tolto la divisa e si è lanciato in mare. Dopo poche bracciate è riuscito a raggiungere un gruppo di naufraghi che stavano annaspando ed ha cominciato a trasportarli a riva uno dopo l’altro con l’aiuto di tre bagnini del vicino villaggio turistico “Marsa Siclà”. Il militare ha anche cercato di rianimare con la respirazione bocca a bocca e prolungati massaggi cardiaci i nove naufraghi recuperati, ma per sei di loro non c’è stato nulla da fare. Floriddia, infine, si è tuffato nuovamente in acqua quando ha visto che gli scafisti avevano avviato le manovre per riprendere il largo. È riuscito a salire nuovamente sul barcone e a bloccare uno dei due traghettatori nordafricani. L’altro è stato invece fermato sulla spiaggia mentre tentava la fuga.
La procura della Repubblica di Ragusa sta valutando se nello sbarco di Scicli in cui sono morti 13 migranti, è possibile ipotizzare altri reati oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo ha detto il procuratore capo Carmelo Petralia, sulle indagini avviate per verificare se gli extracomunitari siano stati costretti a gettarsi in acqua quando il natante era a meno di 100 metri dalla riva. Se la tesi venisse confermata l’ipotesi di reato potrebbe essere quella di concorso in omicidio plurimo.
Uno dei circa 60 migranti che avevano tentato di fuggire nelle campagne circostanti subito dopo il tragico sbarco è stato travolto da un’auto pirata sulla strada provinciale Ragusana 43. Il conducente è fuggito senza soccorrere il ferito che è stato trasportato in gravi condizioni nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Modica.
La scorsa notte, intanto, sono stati salvati da un elicottero della Guardia costiera 14 migranti tunisini naufragati sugli scogli di Lampione, un isolotto disabitato delle Pelagiche, mentre cercavano di raggiungere le coste italiane. A dare l’allarme alcuni familiari, che nella tarda serata di ieri hanno contattato la sala operativa della Capitaneria di porto di Palermo la quale ha disposto l’invio sul posto di due motovedette della Guardia Costiera partite da Lampedusa. Giunte in zona, le due unità hanno verificato che non vi fossero altre persone in acqua ma non sono riuscite ad avvicinarsi all’isola dove si erano rifugiati i migranti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche presenti al momento. A questo punto la Centrale operativa di Roma ha fatto alzare in volo un mezzo aereo dalla base della Guardia Costiera di Catania. L’elicottero AW 139, dopo aver localizzato i migranti grazie al sistema infrarossi, ha iniziato le manovre di recupero con un militare “aero-soccorritore”.
Un altro barcone, questa volta con a bordo 107 migranti, di cui 5 donne, è stato soccorso a circa 100 miglia di Lampedusa. I migranti nigeriani e ghanesi sono stati trasferiti al porto di Trapani nel pomeriggio con un mercantile battente bandiera liberiana, che li ha soccorsi nella notte a largo dell’isola, mentre navigavano su un gommone. Le donne sono state trasferite al Cara di Salinagrande. Gli uomini distribuiti tra un centro di Castelvetrano ed una palestra di Trapani.
I tredici cadaveri, intanto, sono stati trasferiti nella camera mortuaria del cimitero di Scicli. Da una prima ispezione cadaverica fatta dal medico legale Francesco Coco di Siracusa si tratterebbe di giovani eritrei di una età tra i 20 e i 25 anni, morti tutti presumibilmente per annegamento. In serata alcune salme verranno trasferite nelle celle frigorifere di altri cimiteri di comuni vicini. La Polizia Scientifica ha rilevato le impronte digitali per cercare di risalire alla loro identità.
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha voluto esprimere il suo cordoglio: “Nel profondo dolore per queste nuove vittime, il pensiero torna alle parole di Papa Francesco a Lampedusa, alla necessità di combattere la globalizzazione dell’indifferenza e sentire la sofferenza di questi migranti come nostra. L’Italia continuerà a impegnarsi per il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti e contro i criminali che perpetrano il traffico di esseri umani, nella consapevolezza che occorre comunque fare di più, a livello europeo e non solo”.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appreso con profonda commozione la notizia del tragico bilancio dell’ennesimo episodio di tratta di esseri umani davanti al litorale ragusano e ha chiesto al Prefetto di Ragusa di rappresentare i suoi sentimenti di apprezzamento e di gratitudine a quanti si sono distinti nelle operazioni di soccorso.