PALERMO, 27 SETTEMBRE 2013 – “Quando si andò alle elezioni il Pd non aveva candidati, perché è un ginepraio di correnti. Crocetta allora ha messo le mani nel fuoco ed ha tolto le castagne”. A parlare in questo modo è Giuseppe Campione, uno che sa cosa vuol dire trovarsi nei panni di Rosario Crocetta, avendo governato la Regione tra il 1992 e il 1993.
“Il ruolo dei partiti – dice Campione – è quello di stabilire le priorità, controllare l’azione di governo e i tempi: sostanza, modalità, tempi, ma in questi termini il partito non ha fatto nulla. Ha chiesto degli assessori, ma per fare che cosa? Non so se il Pd sbaglia a togliere la fiducia a Crocetta, ogni caso non ha una proposta alternativa, non ha nulla da dire e non ha detto nulla in questa fase”.
“Il Partito democratico – conclude – doveva essere una sintesi tra Moro e Berlinguer, ma è come se fosse prevalsa la passione per le clientele piuttosto che per il dolore della Sicilia, che non interessò più nessuno. Lo scandalo della Formazione, ad esempio, è gravissimo, per noi è grande quanto quello del Monte dei Paschi, perché si tratta di succhiare il sangue a ragazzi morti, o che stanno morendo”.
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