Letta e Napolitano avanti insieme. “Chiarimento in Parlamento entro martedì”

di Redazione

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Letta e Napolitano avanti insieme. “Chiarimento in Parlamento entro martedì”

| venerdì 27 Settembre 2013 - 18:21

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ROMA, 27 SETTEMBRE 2013 – “Serve un chiarimento netto, da prendere o lasciare, perché così non si può andare avanti. Ce n’è bisogno sia in sede di Consiglio dei ministri che in Parlamento. I problemi del Paese sono tanti e troppo urgenti per essere affrontati con una situazione di fibrillazione costante”. Questo è quanto emerso dall’ora e venti minuti di colloquio tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nelle parole del premier.

Il chiarimento che chiede Letta potrebbe arrivare già stasera, almeno in Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda il Parlamento con ogni probabilità questo si verificherà all’inizio della prossima settimana, tra lunedì e martedì. le tensioni di maggioranza sono dovute alle vicende di Berlusconi. da parte del presidente della Repubblica “c’è il pieno consenso al percorso indicato da Enrico Letta”. 

 

Il vertice si è reso necessario per capire quali potrebbero essere gli scenari futuri di governo e parlamento una volta incassata la richiesta di dimissioni dei parlamentari del Pdl che in serata è stata smentita nettamente da Fabrizio Cicchitto. Napolitano aveva parlato di “anomalia” riferendosi alla possibilità di un ritorno alle urne, mentre, a quanto sembra da alcune indiscrezioni, Letta sarebbe deciso a chiedere la fiducia su un documento di iniziativa governativa.

 

Questa fase di stallo blocca anche tutte le iniziative governative previste. In primis il decreto di correzione della manovra economica, attualmente in fase di studio da parte el Consiglio dei ministri. Lo stesso Letta, da quanto si apprende, avrebbe detto che “al momento non è possibile esaminare alcun provvedimento economico, compresi quelli relativi all’aumento dell’Iva”.

 

Intanto alcune correnti di Forza Italia aprono a un’eventuale fiducia al governo per poi andare avanti sulla vicenda decadenza. Berlusconi, però, non sarebbe d’accordo. Intanto Alfano, in Consiglio dei ministri, avrebbe respinto al mittente le accuse di responsabilità di un’eventuale crisi: “Questo governo ci ha voluto con sé e il Pdl non si fa scaricare addosso le responsabilità di questa crisi. Per andare avanti con il chiarimento bisogna anche parlare di giustizia”. Alfano ha anche affermato che “il Pdl non rimarrà al governo in caso di aumento delle tasse o se non si riuscisse ad arrivare al taglio delle spese”.

 

Ad Alfano, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe risposto Franceschini il quale ha rimandato al mittente le richieste del segretario Pdl: “Per voi giustizia significa problemi giudiziari di Berlusconi – avrebbe detto Franceschini -. Non si può barattare la durata del governo con il rispetto delle regole”.

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