Rosario Crocetta non ci sta e, a margine della conferenza organizzata dal Corriere della Sera “Italie”, non si sottrae alle domande dei giornalisti riguardo la crisi politica che potrebe travolgere il suo governo.
Bianchi si dimette: “Non ci sono le condizioni per lavorare”. Lupo: “Gli altri facciano lo stesso”
PALERMO, 27 SETTEMBRE 2013 – “Non mi risulta che si sia dimesso – dice il governatore – Luca Bianchi ha fatto quello che doveva, ha rimesso il suo mandato nelle mani di chi lo ha nominato, del suo presidente, ma io non ho nessuna intenzione di licenziare un uomo della giunta che ha lavorato molto bene, e men che meno ho intenzione di farlo quando c’è un bilancio ancora da approvare”.
“Io non ce l’ho col Pd – continua Crocetta – è il Pd che, non capisco perché, ce l’ha con me. Ma che gesto di responsabilità è, da parte loro, chiedere le dimissioni degli assessori quando siamo a un passo dall’approvazione del bilancio? Queste sono logice congressuali che fanno male alla Sicilia, perchè gli assessori Bartolotta, Scilabra e Lo Bello hanno fatto un grande lavoro e non avrebbe completamente senso lasciarli andare”.
“Problemi con il Megafono? Ma per carità, noi non siamo un partito, siamo un movimento culturale, un’idea. Il Pd ha voluto che creassimo delle liste e lo abbiamo fatto, ma non siamo di certo un partito politico”.
“I tempi – conclude Crocetta – sono cambiati, non è più come dieci anni fa, quando era il partito a nominare gli assessori. Adesso gli assessori sono scelti e nominati dal presidente ed è il presidente che decide se tenerli o sostituirli”.
Ma la stoccata vera e propria nei confronti del Partito democratico arriva proprio in chiusura di conferenza, con un attacco mirato in cui il governatore non risparmia di fare nomi e cognomi. “Il Pd che ha governato con Lombardo – dice Crocetta – non può venirmi a dire che voglio governare con il Pdl. Perché si riuniscono in una stanza Papania, Crisafulli, Cocilovo, Cracolici e Lupo e vengono a impormi di togliere due assessori: Bianchi e la Sgarlata, che oltretutto non è un assessore in orbita Pd, per sostituirli con Cracolici e Lupo? Queste cose le apprendo dai giornate. Io sono un esule politico, ho dovuto iscrivermi al Pd a Bruxelles perché qui non mi hanno mai voluto: Non mi volevano da giovanissimo perché ero gay, non volevano che mi ricandidassi per il secondo mandato come sindaco di Gela perché non avrei preso voti, non volevano che mi candidassi per le europee, non volevano che mi candidassi per le nazionali e poi mi dicono che non sono rispettoso nei confronti del partito?”
“I vari Crisafulli, Lupo, Cracolici e correntisti vari – conclude – vogliono attaccare l’autonomia della figura istituzionale del presidente della Regione e io questo non lo tollero, mi sottraggo a queste logiche”.
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