CATANIA, 26 SETTEMBRE 2013 – Rubavano auto su “ordinazione”: i “clienti” chiedevano un’auto in particolare e i ladri rubavano proprio quella, la “riciclavano” e la vendevano al richiedente a un prezzo fuori mercato.
Un traffico scoperto dalla squadra mobile di Catania che ha eseguito cinque arresti, tre dei quali ai domiciliari, e altrettanti obblighi di dimora, sgominando una banda di ladri di autovetture che agiva come una concessionaria. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere, rapine e furti.
Il provvedimento restrittivo ha riguardato Orazio Puglisi, 49 anni; Agatino Zammataro, 35 anni; Domenico Parisi, 43 anni; Andrea Biffi, 24 anni (già sottoposto agli arresti domiciliari), Massimiliano Consoli, 35 anni (già detenuto per altra causa); Giuseppe Dainotti, 20 anni, Innocenzo Iacona, 48 anni; Maurizio La Marca, 30 anni; Luigi Tornambè, 41 anni, e Salvatore Nicotra, 40 anni, questi ultimi due residenti nella provincia di Agrigento.
Secondo quanto emerso da intercettazioni ambientali, sarebbe stato Nicotra da Agrigento, dove operavano con lui anche La Marca e Tornambè, a telefonare a Puglisi o a Zammataro per fare partire ‘l’ordinazione’, utilizzando frasi criptiche concordate come “acquistare presso l’autosalone”, che indicava il furto, o “showroom”, il luogo dove sarebbe dovuto avvenire.
L’ordine per le auto era dettagliato e conteneva modello dell’auto, ma anche il colore e persino l’anno di fabbricazione. Tra le più richieste le piccole, ma ambitissime, Fiat Panda e Fiat 500. A Catania il gruppo era organizzatissimo: il furto avveniva nei tempi previsti, anche grazie a sofisticati strumenti tecnologici, come le “centraline elettroniche” contraffatte, che non lasciavano scampo neanche ai sistemi di localizzazione satellitare.