PALERMO, 26 SETTEMBRE 2013 – Parlare di battaglie da vincere, ma diventare una sconfitta clamorosa: è un vero e proprio paradosso quello che ha interessato l’ultima campagna di marketing della Enel, conosciuta dal popolo della rete grazie all’hashtag #guerrieri.
Lanciato lo scorso 26 agosto, lo spot non ha ricevuto il riscontro sperato dagli ideatori: non che manchi la risonanza mediatica, anzi. Ma anziché partecipare attraverso le proprie storie di vita quotidiane, gli utenti si sono scatenati con attacchi, contestazioni e polemiche.
Il concetto di partenza è semplice: storie comuni, persone che diventano guerrieri della quotidianità, al lavoro e in famiglia; lo slogan punta sul ruolo di Enel come fornitore di energia che sta alla base di tutto questo. L’hashtag #guerrieri si è trasformato in un vero e proprio boomerang, usato dal popolo della rete come mezzo per raccogliere critiche contro l’azienda, che per aumentare la propria notorietà aveva anche comprato il top trend su Twitter.
Il social network che cinguetta continua ad accogliere nuovi interventi, tra critiche sulla politica societaria e sull’impatto ambientale delle centrali, fino all’ironia tutta dedicata a questo “epic fail”. Eppure, dietro questa operazione di marketing c’è l’inglese Saatchi & Saatchi, colosso mondiale della pubblicità. Lo spot Enel invita a raccontare la propria storia: verranno selezionate le cento più seguite e tra queste le cinque migliori vinceranno una bicicletta elettrica.